Due decisioni dell’arbitro Fourneau in Napoli-Udinese hanno animato il dibattito tra gli ex arbitri chiamati dai vari media nel ruolo di moviolisti ‘specializzati’.
Senza entrare nel merito di interpretazioni o pareri personali chiariamo cosa dice il regolamento per i due episodi di Napoli-Udinese.
Espulsione di Pablo Marì al minuto 82 sul risultato di 2-1. Il difensore dell’Udinese entra in ritardo su Zielinski colpendolo poi con i tacchetti sul fianco. In questo caso l’arbitro è chiamato a valutare se il fallo è frutto di:
- Negligenza: mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o che agisce senza precauzione. NESSUN CARTELLINO.
- Imprudenza: noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario. AMMONIZIONE.
- Vigoria sproporzionata: eccesso nell’uso della forza necessaria e/o mette in pericolo l’incolumità di un avversario. ESPULSIONE.
- Grave fallo di gioco: qualsiasi calciatore che, in un contrasto per il possesso del pallone, colpisca un avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe, con vigoria sproporzionata o che metta in pericolo l’incolumità di un avversario, si rende colpevole di un grave fallo di gioco. ESPULSIONE.
Ammonizione a Osimhen. Al minuto 92 l’attaccante del Napoli per contrastare il tiro di un avversario si lancia a scivolone in avanti e con le mani dietro il corpo. Il tiro colpisce proprio il braccio di Osimhen appoggiato sul terreno di gioco per attutire lacaduta: per questo contatto palla-braccio l’arbitro Fourneau ammonisce il diffidato Osimhen che deve così saltare per squalifica la prossima gara in casa dell’Atalanta.
Per il regolamento è un’infrazione (“fallo di mano”) se un calciatore tocca il pallone con le proprie mani / braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani / braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento.
Per onestà intellettuale è opportuno ricordare che per falli come quelli di Osimhen in passato non son stati assegnati addirittura dei calci di rigore.
Purtroppo il regolamento del gioco del calcio si presta a troppe interpretazioni, dando ANCORA un margine troppo ampio alla discrezionalità degli arbitri.