Nell’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’ ha parlato l’attore napoletano Salvatore Esposito.
Cosa sta succedendo? «Stiamo vivendo una delle annate più belle di sempre. Per il calcio e per la città, che ogni giorno conta tantissimi turisti. E nel momento più bello, anni di incomprensioni tra la tifoseria organizzata e il presidente De Laurentiis hanno portato alle scene che abbiamo visto. Quanto accaduto fa più male della sconfitta col Milan…».
Con tanto di sciopero del tifo «I tifosi si sentono tartassati: giustissimo che ci sia un controllo attento quando si tratta di cose illegali, ma poi bisogna venirsi incontro sulle questioni più semplici. Ai napoletani è stato vietato di introdurre bandiere, striscioni, tamburi, poi arrivano le tifoserie avversarie e fanno quello che vogliono, introducendo anche bombe carta come accaduto con la Lazio».
C’è una soluzione? «Società, tifosi, istituzioni devono sedersi attorno a un tavolo, proporre idee e trovare le soluzioni come hanno fatto al Bayern. Gruppi organizzati e società dovrebbero trovare un punto di incontro, magari riservando allo stadio determinati spazi agli ultrà e le curve stesse. Un accordo farebbe felici tutti: bisogna godere della bellezza di questo Napoli e accompagnarlo con uno stadio che torni un valore aggiunto».
Anche il caro prezzo non è stato digerito. Di popolare è rimasto poco. «Tanti fattori hanno inciso, ma questo è anche naturale, soprattutto in Champions. Quanto pagano a San Siro? A Lisbona? E per City-Bayern? Sarebbe opportuno premiare i più fedeli e pensare al modo per riempire lo stadio di abbonati: il Napoli ne registra pochissimi. Semmai è giusto che ci sia equilibrio tra i prezzi dello stesso settore: i posti inferiori, dove non si vede granché, non possono costare come quelli dell’anello superiore».