Gaudio Pedalino, direttore dell’emittente veronese Radio Rcs, nonché collega vicino alle vicissitudini dell’Hellas Verona, ha rilasciato in esclusiva per 100x100Napoli un’intervista esclusiva.
Il direttore si è immediatamente espresso sulla prossima partita che vedrà i gialloblù impegnati al San Paolo contro la squadra di Maurizio Sarri:
“Ormai da qualche domenica la situazione è difficile. La vittoria contro il Bologna ha acceso una fiammella, non credo sia sufficiente ma l’importante è che la piazza riacquisti la speranza e che contro il Napoli la squadra cerchi di fare punti.
Se il Napoli fa giocare i panchinari ha comunque una formazione di tutto rispetto. Contro società come il Verona è in vantaggio in qualsiasi condizione, al di là del peso di Higuan e Koulibaly il vero baluardo della difesa, una roccaforte.
Su 20 squadre di Serie A ci sarebbero 18 che farebbero carte false per prendere Manolo Gabbiadini. Non è un centravanti alla Higuain ma è uno dei giocatori che ho visto calciare meglio. Noi lo abbiamo in simpatia perché la sorella è il capitano della nostra squadra di calcio femminile che ha vinto il campionato lo scorso anno e che è una delle bandiere della nostra nazionale femminile”.
Pedalino continua cercando di analizzare il momento di campo dell’Hellas con Luca Toni ancora in ritardo di condizione e che nello scorso match è rimasto in panchina:
“Lunedì sera Del Neri ha spiazzato tutti facendo giocare sei calciatori diversi rispetto alla partita col Carpi – aggiunge -. Ha lanciato il centrale difensivo Samir che è stata una sorpresa piacevolissima, importanti i recuperi di Viviani e Souprayen.
Juanito Gomez, al di là dei gol sbagliati, è stata una sorpresa ed ha capito che può giocare accanto a Pazzini, l’assenza di Toni di lunedì ha spiazzato tutti. Luca Toni non è mai stato messo fuori se non quando stava male, la scelta tecnica ha lanciato un segnale. Quest’anno ha perso otto partite per infortunio, lui è considerato un idolo dalla piazza. Se Pazzini vuole guidare l’attacco del Verona l’anno prossimo deve dimostrare. Del Neri è un allenatore molto duttile che cambia molto spesso, sta valorizzando diversi calciatori”.
Ampia parentesi sul caso Higuain e tutte le implicazioni che hanno riguardato il giudice sportivo:
“Le notizie apparse sulla Gazzetta dello Sport non so che fonti abbiano, ma da sempre quel giornale è avanti su tutti. Ricordo una telefonata famosissima tra Garonzi e Santo Clerici, alla vigilia di un Verona – Napoli degli anni 70, pubblicata dalla Gazzetta dello Sport che aveva già stabilito tutto.
Sul caso Tosel non ci si può più stupire di nulla. Una volta non sapevamo nemmeno come si chiamavano i giudici, ora invece vanno in televisione e fanno i processi con i media, forse si è lasciato trascinare da questa cosa.
Un calciatore come Higuain, comunque, non può cadere così e fare la sceneggiata che ha fatto. Ricordo ancora il caso di Dragan Stojkovic, squalificato per due mesi a causa di una reazione in un’amichevole pre campionato.
Gli arbitri sono permalosi di natura, se fosse andato via subito a testa bassa avrebbe preso solo due giornate. Mi è dispiaciuto molto che Sarri e la società non abbiano ammesso l’errore del calciatore, andare a giustificarlo sembra quasi di consentire queste cose. Ci sono troppi interessi in ballo chiaramente”.
La conclusione è una smentita della “rivalità storica” tra le due tifoserie, quella veronese e quella napoletana:
“La rivalità tra Verona e Napoli non è storica come dicono molti. Ricordo la prima partita a Napoli nel 1968 a settembre quando il Verona segnò il primo gol noi esultammo ed i tifosi vicini ci batterono le mani dicendo che ce l’eravamo meritati. Dopo lo scudetto del Verona le cose sono precipitate. Quando vedo gli insulti tra le due parti mi viene quasi di uscire dallo stadio. Fare un tifo contro l’avversario è una cosa stomachevole, ed è anche autolesionista perché carica gli avversari. Il tifo deve sostenere la propria squadra e non insultare l’altra”.