Ieri, con la vittoria meritata, ma sofferta con il Cagliari, la Lazio, ha agguantato il terzo posto, appaiando la Sampdoria e, portandosi in zona Champions.
Apparentemente una notizia sportiva di poco conto, ma, analizzando in profondità l’argomento, non è possibile non associare la squadra biancoceleste al suo Presidente, quel Claudio Lotito che, dall’elezione di Tavecchio alla presidenza della Federcalcio, è sempre in primo piano ed all’attenzione dei media.
Ma poi, Claudio Lotito, come ha fatto a diventare così potente in così pochi anni e, senza nessuna evidente esperienza nel mondo del calcio e dello sport in genere?
Svolge la sua attività nel settore dei servizi, in particolare nelle imprese di pulizie, manutenzione e sanificazione, è inoltre socio di due società immobiliari e possiede un’impresa di termogestione. Possiede dei terreni alla periferia di Roma, lungo la via Tiberina.
Lotito a settembre 2013 con le società Linda srl e Snam Lazio Sud, si è aggiudicato, in un Ati di imprese, un lotto di un appalto del Tesoro da 172,3 milioni di euro per la pulizia nelle scuole.
Gli affari vanno particolarmente bene a Claudio Lotito. L’ultima conferma arriva dal bilancio della Lazio Snam Sud, la società di pulizie controllata dall’imprenditore.
Nel 2013 l’azienda ha raggiunto un risultato storico: 1,1 milioni di profitti netti, in aumento del 52 per cento rispetto al 2012.
Merito di un giro d’affari in crescita? No, vista la diminuzione del fatturato, passato da 30,7 a 26,9 milioni. L’impennata degli utili è dipesa dal taglio dei costi. Innanzitutto quelli per il personale, calati di quasi 2 milioni nonostante il numero dei dipendenti sia rimasto quasi invariato. E poi quelli di finanziamento, scesi di circa 600 mila euro grazie alla rinegoziazione dei debiti con le banche. La società di Lotito, artefice della recente elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Federcalcio, con l’apporto anche di De Laurentis, è insomma sempre più forte.
E i clienti sempre più importanti: agli Aeroporti di Roma, controllati dalla famiglia Benetton, si sono aggiunte quest’anno Telecom Italia e Consip, l’azienda che gestisce gli acquisti della pubblica amministrazione italiana. Ma a far lievitare gli affari della Lazio Snam Sud ci sono pure alcune società controllate dallo stesso Lotito. La principale è proprio la Lazio, che nel primo trimestre del 2014 ha fatturato all’impresa di pulizie del suo presidente 3,3 milioni di euro. Non poco per un’azienda che in un anno intero, il 2013, ne ha incassati – appunto – 26,9.
Nell’ultimo bilancio trimestrale del club, alla voce «rapporti con parti correlate», vengono citate cinque società con cui la Lazio è in affari, tutte riconducibili a Lotito. Nell’elenco ci sono i costi sostenuti nel trimestre gennaio-marzo 2014 per i servizi di vigilanza della Roma Union Security (310 mila euro) e l’assegno da 320 mila euro staccato alla Gasoltermica Laurentina, che si occupa della manutenzione del centro sportivo di Formello.
Al conto si aggiungono poi 240 mila euro pagati alla Omnia Service per il servizio di mensa.
Altri 360 mila euro, infine, sono finiti nelle casse della Salernitana, la squadra campana acquistata dal numero uno della Lazio col suocero Gianni Mezzaroma, «per l’utilizzo di diritti commerciali e pubblicitari» legati ad un non meglio precisato «obiettivo d’impiego e valorizzazione del patrimonio sportivo soprattutto del settore giovanile».
Nel bilancio si sottolinea che tutte le transazioni «sono state perfezionate a condizioni di mercato». Niente di irregolare, dunque. Resta il fatto che la Lazio è un bel cliente per Lotito. Che alle gare d’appalto sembra preferire le partite di calcio
La sua attività imprenditoriale ha, però, vissuto anche periodi complicati da un punto di vista giudiziario. Infatti, già nel 1992 viene coinvolto in un’inchiesta della magistratura sugli appalti della regione Lazio ed in seguito arrestato.
Sul finire della stagione 2005/2006 viene coinvolto in Calciopoli per illeciti commessi nel campionato precedente, cioè il primo della sua gestione. Il 14 luglio 2006 viene condannato dalla Commissione d’Appello Federale, all’inibizione per 3 anni e 6 mesi ed al pagamento di un’ammenda di 10.000 euro, mentre la Lazio è condannata alla retrocessione all’ultimo posto del campionato 2005-2006, alla penalizzazione di 7 punti da scontare nel successivo campionato di serie B e ad un’ammenda di 40.000 euro.
Il 27 ottobre dello stesso anno, la Camera di Conciliazione ed Arbitrato del Coni, comunica le sentenze definitive, condannando Lotito a quattro mesi di inibizione (pena ulteriormente ridotta rispetto alla sentenza d’appello della Corte Federale che lo condannava a due anni e sei mesi). Per la Lazio viene confermata la sentenza d’appello che revocava la retrocessione all’ultimo posto del campionato 2005-2006 condannando la società biancoceleste a 30 punti di penalizzazione, mentre i punti di penalizzazione da scontare nel campionato di Serie A 2006/2007 passano, dagli 11 previsti dalla Corte Federale, a 3.
Il 3 marzo 2009 Claudio Lotito è stato condannato in 1º grado a due anni di reclusione per aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza sui titoli del club biancoceleste.
L’8 novembre2011, nell’ambito del processo penale relativo allo scandalo di Calciopoli, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
Nel marzo del 2012 la condanna passa a 18 mesi di reclusione e a 40 mila euro di multa.
Nel gennaio 2014, il reato di aggiotaggio è prescritto, mentre la pena per l’omessa alienazione di partecipazioni dovrà essere rideterminata dalla corte di appello di Milano per decisione della Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione.
Questo è il consigliere federale Claudio Lotito, il nuovo del calcio italiano, colui il quale, con il presidente Tavecchio, dovrà risanare e rinvigorire il calcio in Italia.
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