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[Esclusiva] I cinesi alla conquista dei Club Europei. Wang Hui, Pres. della Vansen: “Io amico di De Laurentiis, voglio essere il Primo”

Made in China da oggi sulle etichette di molte squadre europee. Potrebbe essere questa la vera notizia dell’anno, uno tsunami pronto ad abbattersi ed a sconvolgere il calcio occidentale.
In esclusiva per il nostro giornale ha rilasciato alcune dichiarazioni la dottoressa Giovanna Gargiulo, manager della ‘United Vansen’, responsabile del dipartimento affari internazionali del colosso cinese che si occupa delle relazioni con i principali Club Europei, Leghe calcio e Federazioni e di tutti i progetti che le riguardano.

Un po’ di storia. Cosa ci fa una ragazza di Sorrento ai vertici di una Holding Cinese?

 

“Passioni (per la cultura orientale e le arti marziali) che mi hanno portato a scegliere il cinese come materia di studio universitario. Caso che mi ha messo in contatto con la Vansen durante un Intership presso l’Ambasciata Italiana a Pechino. Meritocrazia perché il bello di lavorare in Cina è che puoi maturare tante esperienze e crescere professionalmente se hai volontà ed il tuo boss crede in te”.

Qual è stato il suo primo compito? 

“Una settimana da interprete per l’Inter durante la Supercoppa del 2011 ma devo dire che da tifosa del Napoli è stata molto più emozionante la finale con la Juventus del 2012 nonostante il grande dispiacere per il risultato”.

Da interprete a manager che acquisisce Club di serie A Europei…

“In effetti è così, oggi sono a capo del progetto ADO den Haag ed abbiamo acquisito questa Squadra Olandese di serie A l’idea è stata fortemente voluta dal nostro Presidente  Wang Hui che ha come motto – VOGLIO ESSERE IL PRIMO- ed in effetti siamo stati i primi cinesi a comprare una Società Europea di Massima divisione”.
 
Perché avete scelto l’Olanda?

“Perché il Calcio qui è molto promettente e con grandi potenzialità di sviluppo. Inoltre in Olanda è molto radicata la cultura calcistica ed un sistema molto efficace di allenamento giovanile”.

Vi fermerete qui?

“No, diciamo che questo è un progetto pilota e non escludiamo ulteriori acquisizioni in futuro”.

In Italia magari?

“Può darsi, di certo oggi il cambio euro-renminbi è molto conveniente, qualche problema può esserci nell’incontro tra mentalità italiana e cinese”.

Cioè?

“Diversità di vedute che non rendono difficili ma, direi, lunghe le trattative. Diversità culturali nella modalità di negoziazione degli affari. Il cinese vuole investigare sempre molto bene prima di entrare in un affare, all’inizio può sembrare propenso ma nulla vieta che si tiri indietro ad una n cero punto se non è convinto”.

Arriviamo al punto, ci sono possibilità di investire nel Napoli?

“Non ci abbiamo ancora pensato, quello che posso dire è che il mio Presidente e De Laurentiis si definiscono grandi amici. Il Numero 1 del Napoli è sicuramente un uomo fuori dal comune, dalla personalità carismatica ed impositiva. Quando è stato in Cina nonostante i nostri dubbi per questioni di sicurezza ha scelto l’hotel che più gli piaceva, non ha sentito ragioni! È un grande comunicatore ha tante storie interessanti da raccontare ed una moglie deliziosa ed in fondo, credo che l’esperienza cinese gli sia piaciuta nonostante la disavventura sul campo”.

A quanto pare il futuro del Calcio italiano sembra essere nei paesi del Sol Levante ma come veniamo visti da quelle parti considerando tutte le difficoltà che viviamo quasi quotidianamente?

“I cinesi amano il Calcio ma certo quello italiano non è seguito come un tempo, oggi si preferiscono La Liga e la Premier League ma l’esperienza di Lippi ed i progetti che la mia Società sta portando avanti con la Lega Calcio stanno consentendo alle Squadre Italiane di mantenere una certa posizione nel cuore dei tifosi e degli investitori cinesi”.


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