L’ex attaccante materano, campione del mondo con l’Italia nel 1982 in Spagna, ha giocato nel Torino dal 1982 al 1984.
Ha segnato tanti gol spettacolari. Fu Gigi Riva in persona a sceglierlo per guidare l’attacco del Cagliari, così come l’Inter lo ha voluto al fianco di Rummenigge e l’Udinese per giocare in tandem con Zico.
Franco Selvaggi ha vissuto una brillante carriera sia come calciatore che come allenatore. Oggi è il capo delegazione della Nazionale Italiana Under16.
Nel 1982 in Spagna con l’Italia di Bearzot ha vinto il mondiale.
In esclusiva per 100×100 Napoli, da ex calciatore del Torino, ha parlato del match di domani sera in programma al San Paolo, ma anche di Sarri e Higuain.
Come possiamo definire il famoso “Cuore Toro”?
“Chi indossa quella maglia avverte la responsabilità di onorare la storia di questo club, di onorare anche la tragedia di Superga. Quando mi allenavo al vecchio campo Philadelphia, i tifosi più anziani ci ricordavano sempre il passato glorioso di quella maglia. Cito un esempio: in un derby con la Juventus eravamo sotto di due gol, ma spinti dalla Curva Maratona, avemmo una reazione d’orgoglio e riuscimmo a ribaltare il risultato sul 3-2 in soli tre minuti. Volendo dare una definizione, possiamo dire che il “Cuore Toro” è un particolare attaccamento alla maglia”.
Secondo te Ventura verrà a Napoli preoccupandosi soprattutto di non perdere o al San Paolo giocherà a viso aperto?
“Conosco bene Ventura. Come filosofia generale non è uno che si chiude, ma unoche pensa a giocarsi la partita. Avrà qualche cautela ovviamente, ma penso che non farà le barricate come altre squadre che hanno giocato al San Paolo. Poi c’è da sottolineare che tante volte un allenatore prepara una partita in un certo modo, ma poi in campo gli avversari non ti permettono di giocarla come si pensava”
Hai vissuto le emozioni del San Paolo ai tempi di Maradona: quanto un avversario teme questo stadio prima di scendere in campo?
“Se sei consapevole della tua forza non ti fai condizionare dal fattore campo. Anzi, spesso sono i giocatori di casa che avvertono la pressione”.
Da ex grande attaccante cosa pensi di Higuain e se secondo te potrebbe essere l’arma in più, anche in una squadra con grandi campioni come il Bayern Monaco di Ancelotti?
“Anche quando ha attraversato un momento di crisi la scorsa stagione, l’ho sempre considerato uno dei tre migliori attaccanti al mondo. Adesso addirittura forse il solo Messi gli è superiore. Ancelotti è un grande amico, lo conosco bene e non mi sorprende se dovesse preferire Higuain a Lewandowski. Higuain in questo momento è il massimo, grazie anche al fatto che giocando in Italia è migliorato e maturato parecchio. Il calcio italiano fa crescere tanto i calciatori, perché le difese sono più arcigne e c’è più tatticismo. E’ successo lo stesso anche per grandi campioni con i quali ho giocato come Zico e ad altri che ho avuto come avversari come Maradona e Platini”.
Sarri e Ventura in comune hanno la preziosa qualità di aver saputo conquistare la stima e la fiducia dei propri calciatori. Da ex allenatore ti chiedo: qual è il segreto di un allenatore per trovare il giusto feeling con lo spogliatoio?
“Gestire un gruppo non è facile. Per trovare il giusto equilibrio si deve usare il bastone e la carota. Un allenatore per farlo deve avere personalità e carisma. Sarri e Ventura sono due persone intelligenti. Quando la scorsa estate si parlava di Sarri c’era un po’ di scetticismo perché non ha mai vinto niente. Personalmente ho sempre sostenuto che questo non poteva essere un problema, perché tutti i grandi allenatori hanno iniziato senza aver mai vinto nulla. Partire poi dalla provincia è un merito non un demerito. Sarri in particolare mi piace perché ha saputo conciliare la grande potenza dell’attacco con l’equilibrio difensivo. Prima il Napoli prendeva gol in ogni partita e la mia esperienza mi dice che quando prendi gol non vai da nessuna parte”.
Lotta scudetto: le tue tre preferite e chi vedi favorito?
”Quest’anno il campionato è tornato bello ed equilibrato. Può vincere chiunque, non solo la Juventus che è tornata ma anche il Napoli e, con una percentuale più bassa la Fiorentina. Difficile fare un pronostico”
Un pronostico secco però te lo chiedo su Napoli-Torino.
“Ahia! Ho una grande simpatia per il Torino perchè ci ho giocato, ma il Napoli gioca in casa. Non posso che dire vinca il migliore”.