Abbiamo contattato la ditta di Bolzano, che ha fornito le zolle di prato quando è stato rifatto completamente il manto erboso dello stadio di Fuorigrotta. In questi ultimi giorni è scoppiata una forte polemica tra il Comune di Napoli e il presidente De Laurentiis, per lo svolgimento allo stadio San Paolo, dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti. Il disappunto della SSC Napoli è legato all’impossibilità di disporre dell’impianto di Fuorigrotta per le amichevoli estive, con notevole danno economico e tecnico, oltre ai danni certi che subirà il manto erboso del San Paolo. Il Comune da canto suo, ha garantito che si farà di tutto per tutelare il manto erboso napoletano, tra i più belli d’Europa.
La società Arena Prati di Bolzano, ma con centro di produzione a Verona, è stata la ditta appaltatrice che ha fornito le zolle di prato quando è stato rifatto completamente il manto erboso del San Paolo. Oggi la società trentina non è più incaricata di effettuare la manutenzione a quello che è stato reso uno dei prati più belli d’Europa, ma tramite la gentilissima disponibilità del Dott. Wais, siamo riusciti ad avere qualche chiarimento sulle possibili conseguenze che potrebbe avere il prato del San Paolo dopo i concerti di Vasco Rossi e Jovanotti, previsti per il prossimo mese di luglio.
“Il passaggio di mezzi pesanti e le operazioni del montaggio del palco sicuramente possono rovinare e non poco, il prato. Bisogna poi considerare che quando si organizza un concerto, la settiamana prima e i giorni immediatamente successivi al concerto, l’erba non può essere irrigata. Considerando il caldo che fa lì giù a Napoli è davvero un bel problema. La gente sul prato? Questo forse potrebbe non essere un problema, perchè si predispongono sul prato dei moduli di plastica che garantiscono, se messi a regola d’arte, la massima protezione al prato. Però il noleggio e la messa in opera di questi moduli hanno dei costi ben precisi che qualcuno dovrà sostenere”.
Finito l’ultimo concerto, quanto tempo serve per restituire al San Paolo il prato tanto invidiato dal resto d’Italia e anche dall’Europa?
“Difficile quantificare in maniera precisa. Innanzitutto, quasi tutte le aziende produttrici di zolle per i campi di calcio si trovanoi al nord. Facile immaginare che anche quella che avrà l’incarico di rizollare il San Paolo debba spedire da qui ciò che serve. Considerando che si dovrà operare in piena estate, il produttore dovrà tagliare le zolle durante la notte per farle viaggiare quanto più possibile con il fresco. Una volta tagliata la zolla, entro il giorno seguente dovrà essere messa in opera. Quelle che verranno utilizzate sono le cosiddette zolle pesanti, che misurano metri 1,20 x 10 ed hanno una profondità di 2-3 cm, quindi particolarmente resistenti al calpestìo. Tra il levare una zolla danneggiata, risistemare il fondo e piantare quella nuova, servono almeno 3 settimane prima di poter tornare a giocare. Inizialmente si potrebbe anche avere un effetto estetico poco piacevole per le diverse tonalità di verde, però man mano che si concima e si taglia l’erba, il colore tornerà uniforme”.