I fari di San Siro, domenica sera, saranno puntati su Inter-Napoli. Un momento delicato per entrambe le compagini: l’Inter arriva alla gara dopo due sconfitte consecutive, il Napoli con tre successi di fila tra campionato ed Europa League. Ma è anche la sfida degli ex, Benitez e Mazzarri: entrambi i tecnici sfidano il loro passato ma ad avere il fiato sul collo è il tecnico nerazzurro.
Per capire che aria tira a Milano, in vista della gara, la redazione di 100x100Napoli ha intervistato, in esclusiva, il Responsabile dell’Ansa di Milano: il Dottor Vincenzo Di Vincenzo.
Chi meglio di un napoletano a Milano poteva raccontarci come viene vissuta la gara e che atmosfera si respira intorno alla squadra e al tecnico toscano.
Mazzarri domenica sera dovrà fare i conti con molti indisponibili. Come arriva l’Inter domenica sera contro il Napoli?
Arriva in condizioni peggiori ma è in queste situazioni che si vede la squadra, se è una squadra con gli attributi li caccerà domenica anche perché le ultime gare sono state brutte e deve riscattarsi. Ci sono assenze pesanti ma non mi fiderei.
Kovacic ce la farà?
Non so se lo rischieranno, Mazzarri mette i giocatori in campo solo se sono al 100% e se non lo schiera sarà il segnale che lui tiene alla gara.
Il croato è il giocatore, se dovesse essere in campo, che potrà dare maggiori grattacapi al Napoli?
Dipende, lui ha fasi alternate, non è continuo. E’ giovane, un fuoriclasse ma non constante anche se poi dipende dalla squadra, se la squadra gira lui gioca bene. Non è ancora un leader ma può diventarlo. La situazione non è facile a Milano, qui non perdonano.
Il K.O. col Cagliari ha creato una spaccatura tra tifosi e squadra, o meglio Mazzarri. Qual è la posizione del tecnico in questo momento?
Mazzarri è stimato da Thoir perché vive per il calcio è manicale e piace al presidente, anche se poi i risultati contano. Ha un ingaggio importante e prima di cacciarlo ci penserà.
La gara col Napoli è quella decisiva per il suo futuro?
Non credo. L’Inter di Thoir no, forse più se c’era ancora Moratti perché l’ex presidente viveva più di sentimenti.
Due ex tecnici: Benitez da un lato, Mazzarri dall’altro. Che effetto farà ad entrambi i tecnici?
E’ il fascino della gara. Hanno modi differenti di vivere calcio. Mazzarri ha raggiunto i suoi traguardi col Napoli, Benitez è stata una meteora non felice a Milano. Per lo spagnolo è una rivincita, per Mazzarri conterà più l’Inter che il Napoli.
Molti napoletani sono migrati a Milano. Che aria si respira tra i tifosi azzurri presenti nel capoluogo lombardo?
San Siro è un campo difficile, negli ultimi anni ci siamo presi le nostre soddisfazioni ed è bello vedere quanti napoletani seguono il Napoli, anche in tribuna sono quasi tutti napoletani e me ne accorgo quando segnano gli azzurri. C’è fiducia nella squadra anche se non è stato un inizio ottimale. Speriamo che ci sia un momento di svolta.
Sia Napoli che Inter sembrano essere candidate per il terzo posto. Lei cosa ne pensa?
Avvio di stagione solo per gli altri, non si vede ancora una terza forza emergere. Non mi sono piaciute nessuna delle due squadre.
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