Vito Coppola, già volto di Sportitalia, attualmente giornalista di MondoSportivo e Sportube, ha parlato ai nostri microfoni.
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Domani al San Paolo l’anticipo della 15°giornata è Napoli-Inter, come vedi questa sfida?
“Vedo una gara fra due nobili decadute, soprattutto dal punto di vista della certezza dei propri mezzi, in campionato e nelle Coppe. Il Napoli si è fermato al Benfica in Champions, l’Inter non è mai stata una squadra da inizio campionato. Sulla carta vedrei gli azzurri favoriti, però mi sono reso conto che quest’anno il Napoli è venuto meno anche dal punto di vista mentale”.
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Quale aspetto può aver influito in tal senso per gli azzurri?
“Dò la colpa a certe dichiarazioni di Sarri dopo la cessione di Higuaín, credo che un mister debba profondere sicurezza alla propria squadra. Certe frasi che narravano di rosa più completa ma lamentavano l’assenza dell’argentino, seppur oneste da un certo punto di vista, hanno portato scompiglio e insicurezza nei giocatori. Milik ha dato ad inizio stagione un pò di ottimismo con le buone gare prima dell’infortunio, ma poi gli azzurri sono piombati nelle loro insicurezze. Vedo un Napoli che non è più quello dell’anno scorso, il giropalla entusiasmante dell’anno scorso è diventato una noiosa sequenza di passaggi senza effettiva produzione di gioco e concretizzazione.
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L’Inter però è messa decisamente peggio, no?
“I nerazzurri sono una squadra sfaldata dal punto di vista del gruppo, ci sono tante realtà che non riescono a coesistere all’interno dello spogliatoio. Hanno tante ed ottime individualità, penso a calciatori di altissimo livello per la nostra Serie A, ad esempio João Mário, Banega e Candreva. Al momento però i tanti individualisti non sono in grado di diventare una vera squadra, e questo si vede anche dall’arrivo di Pioli che ha inserito Kondogbia e Brozović, ai margini con De Boer, con il croato fulcro fondamentale del 4-2-3-1 dell’ex mister della Lazio. Un ennesimo sconvoglimento.
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Rog e Gabigol sono due grandi talenti inutilizzati di Napoli e Inter. Perchè?
“Potevano sicuramente trovare più spazio. Rog è stato vittima della pignoleria di Sarri, ci può stare non rischiare subito un calciatore arrivato all’ultim’ora di mercato, se l’attesa però dura 3 mesi non è giustificabile. Ho compreso la dichiarazione sul mancato ingresso col Sassuolo, non capisco però l’inutilizzo in altre gare, tipo Dinamo Kiev, visto che per Sarri non c’era differenza fra vittoria e pareggio. È una contraddizione.
Gabigol invece è l’emblema della solita Inter, troppe chiacchiere fuori dallo spogliatoio e sui giornali. Il ragazzo è stato caricato di tanta attesa e poi non ha visto il campo, però c’è una giustificazione: Gabigol è stato voluto da Mancini e se lo è ritrovato De Boer, ora vedremo con Pioli. La differenza fra Rog e Gabigol è che il brasiliano magari fra due settimane lo vedremo in campo, per il croato ho qualche dubbio.
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Un altro grande talento in difficoltà è Manolo Gabbiadini, cosa ne pensi?
“Il ragazzo ha fatto un ottimo precampionato da centravanti, ha segnato caterve di gol giocando anche contro squadre come Nizza e Monaco, che non sono le ultime arrivate e sono grandi protagoniste quest’anno. Credo che non sia solo una questione tattica o di discussione sul vero ruolo di Gabbiadini, ma un problema mentale. Lo scorso anno anno Sarri ha contribuito ai 36 gol di Higuaín anche con una continua motivazione, dichiarazioni pubbliche e private con tantissimi elogi motivazionali per l’argentino, cosa che non ha mai mostrato quest’anno nè con Gabbiadini, nè con il gruppo. Non entrando nel discorso tattico, credo che Sarri non abbia saputo motivare e tenere alto il morale di una squadra dopo le mazzate mentali dell’addio di Higuaín e dell’infortunio di Milik.
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In sostanza come vedi il Napoli in questa stagione?
“Ho paura che questa stagione degli azzurri sia di transizione e sinceramente non me l’aspettavo, mi auguro non sia così. Non è solo una questione dell’assenza del centravanti, altre realtà hanno dimostrato che si può giocare col falso nueve, ribadisco che a mio avviso il problema è mentale”.
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