Esclusiva – Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Massimo Carcarino, match analyst del Sassuolo fino alla scorsa stagione.
Ha chiuso quest’anno l’esperienza al Sassuolo dopo 4 anni in cui ha lavorato sia con Dionisi che con Roberto De Zerbi con cui ha collaborato anche a Benevento. Ora ha in programma un corso di Match Analyst che si terrà a Portici nei giorni 21/22/23 settembre.
La nostra chiacchierata inizia proprio da questo:
Prima di tutto vorrei parlare con te di questo corso che terrai a Portici il 21/22/23 settembre. Di che si tratta?
“Il corso sarà improntato sul mio pensiero di Match Analysis, parleremo delle funzioni di un allenatore in video. Dalla settimana di allenamento alla preparazione alla partita.”
Hai lasciato da poco il Sassuolo, ti stai guardando intorno? Hai già qualche offerta?
“Certo, facendo delle valutazioni dopo l’inaspettato addio di Sassuolo. Purtroppo avendo la comunicazione al 24 giugno, era difficile poi legarmi a qualcuno. Gli organici erano tutti pieni. Ad inizio giugno, quando ho avuto una concreta possibilità, non l’ho presa in considerazione, sbagliando ovviamente.”
Lo scorso anno ci risulta che il tuo nome fosse tra i papabili per lo staff tecnico di Spalletti. Quanto c’è di vero e quanto ti sarebbe piaciuto?
“Si, lo scorso anno ho avuto l’onore di parlare col mister, col suo vice, persona eccezionale, poi con la società, ma non si è fatto più niente, hanno fatto altre scelte. Mi sarebbe piaciuto tantissimo, lavorare con uno staff di alto livello, con una squadra piena di qualità e tra l’altro nella squadra della mia città”.
In questi giorni sono fortissime le voci che vedono Raspadori vicino alla maglia azzurra. Ti farebbe piacere?
“Giacomo l’ho visto proprio crescere. Il primo anno che ero a Sassuolo, periodicamente si allenava con noi. Ad un certo punto non è più uscito. Dal secondo anno in poi, lavorando tanto, imparando dai più grandi, non ha mollato niente, mettendoci dentro sempre più partite. Aldilà delle caratteristiche tecniche che vanno sempre contestualizzate bene, con Giacomo vai sul sicuro. Ragazzo spettacolare, per dedizione e educazione.”
Dove lo vedi collocato nel sistema tattico di Spalletti? Che calciatore è?
“Giacomo è un attaccante, sicuro. Oggi forse, deve affiancare un vero centravanti, poi nel tempo aumentando partite importanti e di conseguenza la malizia giusta, potrà fare anche il centravanti.”
Tu lo conosci di persona, che carattere ha il ragazzo?
“Il ragazzo, come già detto prima, è molto tranquillo, professionale, da quando ha debuttato ad oggi, il suo atteggiamento non è mai cambiato.”
Vorrei chiederti anche di Berardi. Come mai secondo te non ha ancora fatto il salto in una delle “big”?
“Domenico ha scelto lui in passato di non spostarsi. Poi magari quando lo voleva, tipo lo scorso anno, qualcosa non si è incastrato. Sulle qualità, ci sono poche cose da dire. I numeri sono dalla sua parte.”
Una tua valutazione su quello che è stato il mercato fino ad ora. Chi si sta rinforzando di più e parte avanti alle altre?
“L’Inter ha rimesso dentro Lukaku, che sposta, la Juve anche cedendo de Ligt sta facendo un mercato importante e sono certo che farà ancora”.
Vorrei conoscere meglio il tuo ruolo che negli ultimi anni sta assumendo una forte rilevanza. Cosa fa un match analyst? Mancini dice che siete sempre più indispensabili.
“Il ruolo è quello di un collaboratore a tutti gli effetti, invece succede che molti lo intravedono ancora come un’operatore video. Poi ognuno ha le proprie caratteristiche, c’è chi è più bravo sulla parte dati, chi per la parte analitica e tecnica. Ripeto, come un collaboratore qualsiasi. Dal mio punto di vista rimane fondamentale che questa figura, abbia delle forti basi da allenatore. Infatti io lo definisco allenatore in video a tutti gli effetti.”