Intervista esclusiva integrale al collega giornalista Luca Baccolini, Repubblica di Bologna, esperto dei fatti sportivi del capoluogo emiliano:
Il collega ha parlato in questa intervista esclusiva in vista della gara di domani sera tra Napoli e Bologna:
“E’ un Bologna molto cambiato rispetto all’andata e che non vince dal 14 febbraio – esordisce Baccolini analizzando il momento dei rossoblù -. Ha perso Destro per infortunio e non lo avrà fino alla fine del campionato. E’ una squadra demoralizzata sulla quale Donadoni ha detto che pensano come singoli e non come squadra, il che la dice lunga. L’unico punto strappato alla Roma nelle ultime gare è stato ampiamente immeritato. Nonostante i numeri dell’andata siano buoni è come se appartenessero ad un’altra stagione, il Bologna di adesso non è lo stesso dell’andata. Queste ultime gare devono portare punti salvezza, ma non certo a Napoli. Chiaramente sono altri gli scontri diretti da vincere da qui alla fine. L’ottavo posto è un’utopia, ora deve difendere il tredicesimo e questo vuol dire aver fallito l’obiettivo”.
Baccolini ha poi analizzato il momento del Napoli che, privo di Higuain ed in piena crisi, ospita comunque un Bologna non particolarmente in forma:
“Il Napoli di adesso, senza Higuain, è una squadra comunque forte – ammette -. Nella partita dell’andata mi sorprese perché rinunciò a giocare. Dopo la partita contro l’Inter ha avuto la certificazione che non si può più lottare per lo scudetto. Sono due squadre, Bologna e Napoli, che hanno cambiato da poco obiettivo stagionale e questo ha generato un calo. Il Napoli è la squadra in serie A che utilizza meno calciatori di tutte, a differenza del Bologna
Gli azzurri sono molto affaticati perché condurre un campionato con appena 20 uomini è stancante, nel calcio di adesso devi avere almeno due squadre. Favoriti? Non si sa chi arrivi peggio a questa sfida, è una partita che mette di fronte due squadre con situazioni molto simili. Il Napoli ora è costretto a guardare indietro alla Roma, ed è chiaro che qualcosa cambia psicologicamente”.
Viste le assenze di due uomini simbolo importanti come Gonzalo Higuain e Mattia Destro, era giusto capire chi fosse adesso in grado di trascinare il Bologna e chi temere, invece, del Napoli:
“Non c’è un uomo simbolo nel Bologna in questo momento – aggiunge -. Destro infortunato e Giaccherini involuto, Mirante ora è l’uomo che in questo momento sta evitando dei disastri. E’ quello che, mi auguro, possa conquistare il terzo posto tra i portieri della Nazionale. Il Bologna gli deve molto in quest’ultimo periodo.
Uomo in più di questo Napoli, invece, può essere Gabbiadini. Noi a Bologna, che lo abbiamo avuto in prestito per un anno, lo rimpiangiamo ancora. Nel mercato invernale c’era la mezza idea di riportarlo ma ovviamente le cifre erano spropositate. E’ un calciatore che se avesse la possibilità di giocare sarebbe un calciatore da 18-20 gol, ma sfido chiunque a giocare a Napoli con un Higuain del genere davanti. Ha dimostrato di poter diventare un grande attaccante, ed anzi di esserlo già. Gli serve continuità per dimostrare quanto vale”.