Stefano Bonaccini, presidente regionale dell’Emilia Romagna, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, in cui ha parlato del via libera agli allenamenti individuali dei calciatori.
Prima che arrivasse l’ok da parte del Viminale, il governatore aveva già autorizzato gli allenamenti individuali anche per gli sport di squadra e ne ha spiegato il motivo: “Abbiamo agito nel pieno rispetto del decreto e delle specificità del ministro con il quale ieri mi sono sentito al telefono. Noi abbiamo usato il buonsenso, prima di arrivare all’ordinanza ho parlato con i dirigenti di Bologna e Sassuolo e ci siamo trovati immediatamente su un punto, l’evidente riduzione del rischio se i calciatori si alleneranno individualmente e secondo criteri molto precisi in spazi chiusi e protetti piuttosto che in un parco pubblico. Mi ha fatto piacere che alcuni colleghi siano approdati con altrettanta rapidità e decisione alle stesse conclusioni.
Non riesco a pensare a Ronaldo che corre al parco inseguito dai tifosi che gli chiedono l’autografo, non ce la faccio proprio. Buonsenso e conoscenza, niente di più. Il calcio è un patrimonio sociale del Paese, ha bisogno di attenzioni speciali per ciò che esprime e vale in termini economici e di popolarità. Glielo ripeto, non sono andato contro il ministro, che ha la mia fiducia. La regione Emilia-Romagna è permeata di sport, non solo di calcio, abbiamo peraltro quattro società che ci rappresentano in Serie A, un primato nazionale. Per noi lo sport è un veicolo importantissimo anche in termini di promozione del territorio, non a caso Davide Cassani collabora con noi. Siamo la regione che l’anno scorso ha organizzato il maggior numero di manifestazioni sportive, cinque tappe del Giro d’Italia con la partenza da Bologna, e non dimentico l’Europeo Under 21 con tre nostri stadi impegnati”.