Calcio&Business

È tempo di mercato anche per le TV

 

Un miliardo e 100 milioni di euro. No, non è la richiesta della Juventus per Pogba, ma, sarebbe questa, l’offerta per rilevare il 100% di Mediaset Premium che Sky avrebbe recapitato a Cologno Monzese nei mesi scorsi. Una proposta, che, al momento, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, non avrebbe accettato.

 

Le principali argomentazioni per il rifiuto dell’offerta, secondo quanto riportato da Radiocor, sarebbero due:

1) Sebbene l’ammontare offerto sia superiore a quanto Cologno valuta la sua tv a a pagamento (800 milioni di enterprise value + 100 milioni di cassa), il lasciapassare per il controllo totale del mercato italiano dei contenuti pay, è stato ritenuto non sufficiente;

2) Il timore di una “super-Sky” legato allo sviluppo futuro di Mediaset.

Ieri, nel corso di una conferenza stampa sui palinsesti televisivi, Pier Silvio Berlusconi ha lasciato intendere che un’offerta di Sky era effettivamente arrivata pur sottolineando come non ci siano accordi in vista con l’emittente satellitare.

L’ipotesi alternativa studiata dagli advisor sarebbe, come già scritto, la creazione di una newco che unisca le attività italiane di Sky (valutate 3 miliardi un anno fa alla nascita di Sky Europe) e Premium: in cui Mediaset avrebbe un 20-25% della nuova società.

Ma alcuni osservatori ritengono difficile al momento un’intesa sia sulle dimensioni della partecipazione di Cologno Monzese sia sulla governance. Ecco perché, secondo attendibili ed autorevoli fonti finanziarie, la struttura su cui si sta ragionando nelle ultime settimane sembrerebbe una offerta cash vicino al valore attuale di Premium (800 milioni) a cui si aggiungerebbe una quota di minoranza nella nuova società. Se questa ipotesi prendesse corpo, Mediaset potrebbe anche fare un passo indietro sulla governance.

Dopo una primavera di trattative e di contatti, le parti sembrano in questo momento aver rallentato rispetto a qualche settimana fa: la valutazione dei costi-benefici di una eventuale fusione o di una acquisizione non permette mosse azzardate in un senso o nell’altro.

Per Sky, il rischio è quello di ”strapagare” Premium e, in secondo luogo, quello di doversi confrontare con le richieste dell’Antitrust, nel momento in cui diventasse il soggetto monopolista della pay-tv in Italia.

Per Mediaset i dubbi sarebbero quelli di tener duro di fronte alle proposte del gruppo Murdoch avvalorando la scommessa della Champions League, e che questa possa portare molti abbonati ad abbandonare la concorrenza. Le stime di Cologno puntano a ”rubare” in un triennio, tra i 500mila e i 700mila sottoscrittori alla tv satellitare. Dunque, la campagna abbonamenti 2015-16, sembra ricoprire un ruolo decisivo sulle celte strategiche delle due aziende.

Forse, per una alleanza, bisognerà attendere il 2016.

 

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