E la chiamano sosta? È successo l’impossibile in queste due settimane e sabato il Napoli torna in campo.
La settimana calcistica è iniziata con la mozione di sfiducia di De Laurentiis a Garcia, dopo il complicatissimo inizio di stagione e la mortificante sconfitta contro la Fiorentina.
A seguire i contatti con Conte, il suo diniego social e ribadito mediaticamente a più riprese.
Le consultazioni con il primo ministro, il governo e i parlamentari della squadra,
le riflessioni e la rinnovata fiducia, a tempo.
Quanto? Dipende. Da che dipende? Dai risultati, dal gioco, dalla preparazione delle partite e dalla loro gestione gestione sensata.
Poi l’occhio di bue si sposta da Castelvolturno a Coverciano, arriva la digos nel cuore della patria calcistica.
Scoppia l’ennesimo scandalo: I calciatori scommettono( ma va! chi l’avrebbe mai detto)
Caos.
Neanche un attimo di pausa che il focus si accende sul Portogallo, Osimhen si fa male.
Sembra roba da poco, anzi no: Un mese di stop.
Poi gioca la Nazionale italiana, perde, complica la qualificazione europea e non è che convinca tanto ma sembra quasi un dettaglio.
Nel frattempo ci sono state le dichiarazioni sessiste( applaudite e senza scuse postume) di Giuntoli, però passa subito in secondo piano perché l’inchiesta incalza.
La politica di scatena, fiutando l’occasione ma tutto resta uguale, con le prime( irrisorie) sanzioni comminate e la scoperta che la ludopatia è una malattia più infettiva della varicella.
La camera principale può tornare al Konami Center dove il Presidente si è stabilito.
Il proprietario ha tutto il diritto e anche il dovere di stare nel core business( e non solo) e la gestione delle risorse umane in un’azienda che si fonda su fattori umani, è cruciale.
Osserva, parla, lavora, parla con media da lui selezionati
e domani parte per Verona con la squadra.
Quali benefici possa aver portato la sua presenza si scoprirà in seguito.
Nel frattempo si (ri)ferma Juan Jesus che cosa non ha funzionato? Non era recuperato?
E si somma a Osimhen e Anguissa.
Il Presidente si sarà informato.
Ora tocca ad allenatore( che dovrà dimostrare di saper fare il suo lavoro perché altrimenti non avrebbe senso pagarlo milioni di euro) e calciatori che hanno già dimostrato di valere gli stipendi ma devono guadagnarteli anche quest’anno.
Verona, non è mai stata amica del Napoli ma potrebbe diventare fatale.
Tanta roba e poi la chiamano sosta…