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E arriva il Real per gli azzurrini. Parla Saurini

Sogno o son desto, poco importa, perché in certe occasioni si fa parecchia fatica a scindere le due cose. Ecco arrivata quella più che speciale, ecco che il sogno si materializza come d’incanto nella Ciudad Real Madrid, davanti ai seimila posti dell’estadio Alfredo Di Stefano.  Senza paura – E allora, bando ai sogni e piedi ben saldi sul terreno di gioco, perché i baby-blancos non solo sono leggenda, ma anche battipali. E ciò che non manca di certo agli azzurrini, come s’è visto a più riprese, è quel saper mettere da parte i timori reverenziali nei momenti che contano. E la concentrazione di certo non è andata a farsi benedire. Al contrario, e questo anche con l’attento e dedito lavoro di Giampaolo Saurini, tecnico ispirato che è riuscito a far lievitare sensibilmente la quota di personalità rispetto all’età. Queste alcune dichiarazioni del tecnico:

“Si è vero, pure per me saranno brividi intensi. Già li sento, ma cerco di tenerli lontani e di gettare acqua sul fuoco. Sull’impeto dei ragazzi perché non ci sia, ma è meglio non eccedere. Perché in campo poi c’è bisogno anche della freddezza da abbinare a quella voglia di fare bene che di certo non ci manca”

Sfida impari? Me ne rendo conto ma non voglio nemmeno farmene una croce. Sarà il campo a decidere, anche perché noi daremo tutto. Come facciamo di solito. Ho dei ragazzi eccezionali che mi stanno dando grosse soddisfazioni, ed ora sono carichi al punto giusto. So già che in campo lotteranno come i leoni”

C’è un divario anagrafico e tecnico?
“Certo che ci sono. Anche stavolta rendiamo almeno più di dieci anni. Ci saranno tantissimi ’95 nel Real, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. A livello tecnico, hanno quel Narvaez, definito come nuovo Falcao, hanno Zidane jr che è un fior di calciatore e sa muoversi come il papà. Ma ce ne sono anche altri molto forti e cercheremo di diminuire il gap a modo nostro, cioè, mantenendo sempre l’assetto della squadra, non adotteremo strategie particolari, ma proveremo a togliere loro il respiro andando decisi su ogni palla. Proveremo a fare il nostro gioco, non a difenderci”.

Fonte: Corriere dello Sport

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