A 1 Station Radio, è intervenuto Sabatino Durante. Questo un estratto delle sue dichiarazioni.
“La Serie A è da tempo un “cimitero degli elefanti”. Ci sono campionati di livelli differenti, la Serie A si trova al terzo, alle spalle della Premier League e della Bundesliga. È una legge del mercato. Non abbiamo mai capito fino in fondo che abbiamo costruito ‘cattedrali nel deserto, stadi non funzionali. Nonostante tutte le polemiche, in Brasile e in Colombia sono stati edificati tanti impianti; per quanto riguarda l’Italia, invece, anche Ceferin ha dichiarato che addirittura non ci sono stadi per accogliere una finale di Champions League. Qui non si vende nulla di merchandising, in tre anni abbiamo perso il 50% degli introiti dei diritti televisivi. La Serie A è diventata il campionato dell’usato, è una politica in atto già da diversi anni. Colpi come Pogba e Lukaku non sono in realtà grandi operazioni di mercato. Poi ci sono direttori sportivi che allenano i giornali, i quali sono delle camere a gas e gonfiano determinati calciatori. Noi abbiamo stadi poco accoglienti e non adatti a particolari partite. È strano che in questo paese in campionati minori ci sono così tanti stranieri ed extracomunitari. Con tutto il rispetto di questi ragazzi, non hanno determinate qualità per giocare qui. Dobbiamo avere l’umiltà di ripartire”
Sul Napoli
“Si ragiona così perché De Laurentiis è molto attento ai bilanci e non ha liquidità per operare, quindi deve necessariamente vendere. Poi le uscite dipendono anche dai prezzi fissati dalla società per alcuni giocatori, i quali non possono essere venduti a cifre specifiche. Il problema del Napoli è che il presidente pensa che sia il ‘padrone del vapore’; i rinnovi di contratto ai calciatori andrebbero proposti prima di arrivare in scadenza. È un ragionamento logico. Secondo me Aurelio ha un’idea troppo rilevante del suo ruolo, ma deve capire che anche dall’altro lato si ha il coltello dalla parte del manico, alcune guerre non si possono vincere. Attende troppo, non ha imparato le lezioni del passato”.