Per Spalletti era una figata giocare anche per lo scudetto, la vera figata sarebbe stato vincere.
Il Napoli, è stato un gran figo fino al pareggio, poi ha cambiato atteggiamento ed è diventato dimesso, titubante, preoccupato.
Eppure, per metà partita ha avuto la sfrontatezza di chi ti palleggia in faccia, consapevole della propria forza.
È chiaro, che in campo ci sono anche gli avversari e l’Inter è una grande squadra ma gli azzurri si sono auto-determinati.
Troppa differenza tra le due frazioni di gioco.
Il Napoli, ha sofferto sugli esterni e questo era prevedibile, Di Lorenzo ha tenuto meglio ma Mario Rui è stato sommerso.
Al centro, Lobotka, dopo aver giocato una partita sontuosa,
è calato, il problema fisico ha influito.
Fabian e Zielinski, con il passare dei minuti, hanno perso la supremazia del palleggio e lasciato campo all’Inter.
Con le sostituzioni di Osimhen e Insigne, il Napoli ha definitivamente tirato i remi in barca e si è fatto trascinare dalla corrente fino al fischio finale.
Poi resta il dubbio a pulsare nella testa: si può tenere fuori, praticamente, per tutta la partita un calciatore come Mertens?
La domanda è di quelle che scottano, la risposta non può darla il campo ma è solo nella testa di chi fa le scelte.
Il pareggio, non spezza il sogno ma non è molto figo se giochi in casa contro la tua competitor.
I punti in palio sono sempre gli stessi ma c’è differenza se giochi contro chi ti sta davanti e sei costretto ad inseguire.
Poi, è anche vero che, alla fine, sarà la somma a fare il totale e di partite ne mancano ancora tante ma bisogna tornare a pensare con spavalda fierezza, perché un Napoli spaccone e un po’ guascone è una gran figata.
Doveva essere una figata invece è stato “Siamo dispiaciuti”
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