A Tuttomercatoweb ha parlato il dottor Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale Italiana, che si è espresso sul Protocollo.
Per il dott. Castellacci il protocollo è da cambiare subito e poi si è espresso sul periodo che si sta vivendo, compreso l’isolamento. Queste le sue parole:
Il dott. Castellacci sul protocollo e sulle conseguenze di aver contratto il Covid
“Una riflessione andava fatta da tutti, cioè che questi sono protocolli desueti. Quando ci siamo resi conto che il protocollo dice una cosa ma che non può essere concretizzata perché chi decide sono le aziende sanitarie, beh, siamo davanti a un problema di legge. Ci vorrebbe uniformità da parte delle varie Asl sulle decisioni, è sconcertante veder decidere una cosa a Napoli e l’altra a Torino.
Cosa dovrebbe sostituire la discrezionalità delle Asl? Se possono bloccare tranquillamente, lo fanno, e il protocollo, se non si cambia, non può intervenire. Inutile però dare partite perse a tavolino a chi non si presenta, ormai si sa che chi non parte è perché gli viene impedito dall’Asl. I protocolli hanno senso se si possono concretizzare: se la legge lo contraddice, si leva. A quel punto decidi di recuperare le partite quand’è possibile e discorso chiuso. Ma questo circolo vizioso, sapendo che i punti saranno restituiti e la partita recuperata, non serve.
Ci siamo resi conto come il Covid possa essere dannoso in diversa misura. Abbiamo notati problemi di tipo neurologico, stanchezza mentale e insonnia. Stiamo scoprendo tutto pian piano. Non avremo il 100% di sicurezza neanche col vaccino, ma in generale sarà una grande protezione, e anche se prendi il virus è in forma molto lieve, quasi innocua.”
Sugli infortuni e sulle conseguenze dell’isolamento
“Qual è il tipo di infortunio più ricorrente? I tempi di recupero, specialmente quelli muscolari, hanno sofferto e questo ha portato ad un aumento massivo, in percentuale, delle lesioni muscolari. Le conseguenze per isolamento e limitazioni? Forse oggi come oggi la gente si sta purtroppo adattando a vivere in questa maniera anomala, ed è tragico pensare che questa sia la normalità. A livello subliminale si registrano ansie e stress, che diventano molto maggiori rispetto al normale.
Se è sbagliato credere ad un aumento delle rotture dei crociati? La casistica è impietosa. Parlo da chirurgo che ha operato centinaia di crociati: chiunque l’abbia mai operato dovrebbe sapere della percentuale piuttosto elevata di recidive sia nello stesso ginocchio che nell’altro. La percentuale è più o meno la stessa.”