Andrea Dossena, ex calciatore del Napoli attualmente in forza al Chiasso, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc:
“Ricordo che contro il Villarreal disputammo una bella partita in Spagna, soprattutto nel primo tempo con quell’azione di Lavezzi – esordisce-. Nella ripresa poi Cavani colpì anche un palo e fu un peccato perché stavamo veramente bene in quel periodo. Poi, nella partita successiva perdemmo 3-0 contro il Milan perché avevamo spesso tantissimo in coppa e quando si gioca il giovedì inevitabilmente qualcosa in campionato lo si perde.
Ora i napoletani sono più abituati a stare in vetta e questo permette di giocare con un altro spirito, con maggiore tranquillità. A Napoli sappiamo quanto si tiene al calcio e pure se un giocatore è esperto, la pressione la sente ugualmente. Contro la Juventus, infatti, il Napoli ha giocato con tanta pressione.
Il Napoli è un giocattolo perfetto sta andando a mille all’ora perché Sarri riesce a dettare la propria legge, la squadra poi segue in maniera perfetta e sembra un’orchestra in cui ogni strumento suona alla perfezione.
A febbraio non si è in testa alla classifica perché si è fortunati e immagino che nella seconda parte del campionato se la giocheranno solo Juventus e Napoli. Ma, le coppe portano via energie per cui la Juve non ha già vinto e il Napoli non è già sconfitto sol perché uscito senza punti dallo Stadium.
Hamsik con Benitez non stava bene psicologicamente e fisicamente. Molti giocatori che erano con Mazzarri adesso, con Sarri, hanno fatto quel salto che con Benitez non c’è stato. Hamsik in particolare mi piace perché capisce subito qual è il punto debole dell’avversario, sa dove può inserirsi e lo fa in maniera ottimale perché ha una qualità eccelsa, oltretutto sa giocare di destro e di sinistro e ci sono pochi calciatori come lui.
Le emozioni di Napoli poche città in Europa te le possono dare. Adesso sono in una realtà più tranquilla e rilassata e rimpiango quei tempi, ma non sto male adesso. La mia esperienza napoletana in un’immagine? Sì, nella vittoria della coppa Italia. Alcuni di noi avevano le lacrime agli occhi e mentre la Juventus andava a ritirare la medaglia, noi alzammo la coppa. Avevo De Santis al fianco, Grava piangeva e quello è il ricordo più bello di Napoli. Prima della partita avevamo tanta adrenalina che la si poteva toccare con mano, sapevamo di poterla vincere. Loro venivano dai festeggiamenti per la vittoria dello scudetto e noi avevamo fame.
Il Chiasso? Il campionato di serie B svizzero pensavo fosse qualitativamente basso, ma non è così. Chiasso è un paesino piccolo rispetto a Losanna che conta 100mila abitanti, ma è stata una piacevole sorpresa”.