Al termine della straordinaria stagione vissuta ad Udine, era uno dei calciatori nel ruolo più forti d’Italia. Un fluidificante mancino di grande qualità, una rarità nel calcio italiano. Andrea Dossena, sposò la causa del Napoli, bravissimo e tempestivo a fiondarsi sul calciatore.
Dopo qualche buona iniziale stagione, Dossena scivolò in panca. O meglio, su Walter Mazzarri a farlo scivolare. Uno scivolone che frenò il proprio andamento lontano da Napoli, a Palermo, per scelta dello stesso calciatore. Da quel giorno, un’emorragico percorso a ritroso. Mesi a soffrire, a sognare il ritorno, a respirare soltanto quello per cui si è nati, ciò che si desidera da sempre. Fermo, dopo anni in Serie A, l’assaggio di Liverpool, di Anfield Road, della Kop. Il rischio di dover dire basta contro la propria volontà. Poi, l’occasione giusta. Magari non quella che immaginava, Andrea Dossena, ma al Leyton Orient, squadra che milita nella terza serie inglese, il suo futuro ha ritrovato stimoli e luce.
“Ci tengo a dire – racconta Andrea Dossena in esclusiva a gianlucadimarzio.com – che se non fosse stato per mia moglie non avrei mai superato quel momento. Mi è stata sempre vicina, mi ha dato la forza per andare avanti. Non smetterò mai di dirle grazie. L’estate scorsa ero tornato a Napoli dopo la fine dell’esperienza in prestito a Sunderland. Stavo per trasferirmi a Torino, sponda granata, ma tutto è saltato per via della visita medica non superata. Da quel giorno mi si è appiccicata addosso l’etichetta di calciatore finito, nessuno mi ha più cercato, nè in serie A, e nemmeno in serie B. Così mi sono trovato senza squadra. Ho continuato ad allenarmi, poi a novembre è arrivata la chiamata del Leyton Orient e mi sono rilanciato, ricominciando da zero.
La League One non sarà la Premier League, ma il fascino di questa nuova avventura non manca di certo: “Ho giocato sia in Italia che in Inghilterra e non smetterò mai di dire che tra le due realtà c’è un abisso, a tutti i livelli. Lo spettacolo, l’atmosfera che si vive negli stadi, ti coinvolge tantissimo. Dopo aver provato l’esperienza in una grandissima squadra come il Liverpool mi affascinava un nuovo capitolo a Londra, una città completamente diversa. Io e mia moglie abbiamo valutato l’ipotesi e abbiamo pensato che tornare in Inghilterra sarebbe stata la cosa migliore per noi e per il futuro del nostro bambino.
Ci ha dato coraggio nella scelta anche il fatto in questa piccola realtà inglese, con sede a Londra, ci fosse più di un italiano. Sul suo percorso ha incontrato Mauro Milanese, dapprima nei panni di allenatore, poi di Direttore Sportivo. L’ex terzino, ha poi lasciato la piccola realtà inglese nel mese di gennaio. Ma gli italiani non finiscono qui. Alla guida della squadra, infatti, c’è Fabio Liverani, tra i compagni di squadra, Gianvito Plasmati, ex attaccante del Catania.
Negli ultimi giorni del Leyton Orient si è parlato soprattutto in chiave stipendi. Un ritardo nei pagamenti di qualche giorno, un allarme subito rientrato. Dossena assicura che gli spettri di situazioni come quelle del Parma sono scenari inimmaginabi in Inghilterra: “La differenza fra il calcio inglese e quello italiano è che qui si paga sempre in date precise e concordate, mentre in Italia non è stato sempre così. Quando ero in Serie A mi si diceva “questo mese verrai pagato”, ma mai si è capito in quale giorno. Per esempio, al Leyton Orient ci è sempre stato assicurato il pagamento l’ultimo giorno lavorativo del mese. Per tre giorni di ritardo è successo il finimondo, mentre in Italia ci sono società che non pagano per mesi”.
A Londra Andrea Dossena ha ritrovato il sorriso. Guardando il passato, il calciatore milanese individua il suo errore più grande: “Ho commesso un grave errore quando decisi di lasciare Napoli per andare a Palermo. Ricordo che il direttore Bigon mi ha invitato più volte a non andar via, ma io ormai avevo deciso. Volevo giocare, e non mi bastava essere impiegato da Mazzarri solo in Europa League. Da quando sono andato a Palermo, è iniziato ad andare tutto storto. Sono tornato a Napoli per poi essere ceduto in prestito al Sunderland, dove c’era Di Canio che mi aveva richiesto. Poco dopo, però, è stato esonerato ed è arrivato un manager che non mi conosceva e che preferiva altri a me”.
Vista la felicità ritrovata a Londra, a Brisbane Road, quali sono i progetti di Dossena? La risposta è fin troppo chiara: “Non ho alcuna intenzione di tornare in Italia. Qui mi trovo benissimo, mi sono rilanciato in un calcio fantastico che mi dà tantissimi stimoli per la carriera. Fisicamente sto bene e mi sto godendo questa nuova opportunità”.
A 33 anni ha deciso per l’ennesima volta di rischiare e tornare a dire a se stesso di non essere finito. Andrea Dossena ha scelto Londra, per stupire ancora.