L’allenatore del Bologna ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Napoli al San Paolo.
L’allenatore del Bologna ed ex allenatore del Napoli e della nazionale italiana Roberto Donadoni, ha tenuto questa mattina la conferenza stampa alla vigilia di napoli-Bologna partita in programma domani alle ore 20:45 allo stadio San Paolo.
Questi i passaggi più importanti di quanto detto da Donadoni:
“Il Napoli ha cambiato molti interpreti rispetto all’anno passato ma è tra le prime tre squadre del campionato e ha dimostrato il suo valore anche in coppa. Stanno facendo molto bene anche senza Higuain e sicuramente non andiamo ad affrontare una squadra più debole dell’anno scorso. Ogni partita fa storia a se, anche se è un test complicato è stimolante confrontarsi con questa realtà. Affronteremo la partita come facciamo sempre, non ci difenderemo e basta. Contro queste squadre bisogna essere cinici nelle poche occasioni che concedono. Utilizzeremo tutte le nostre caratteristiche e l’entusiasmo giusto, davanti ad un pubblico importante contro una squadra molto forte. Al momento stiamo bene fisicamente e non posso quindi pensare a un turn-over.
Come fermare Milik? I difensori devono sapere trovare le contromisure giuste, non bisogna fermarsi di fronte alle difficoltà ma superarle.
Per quanto riguarda Diawara e Giaccherini dal punto di vista professionale sono contento per loro. Per noi sono stati molto importanti ma bisogna guardare avanti. Saluterò Diawara come del resto faranno tutti i compagni, il resto è solo un discorso mediatico.
Formazione? Ho tanti giocatori tutti importanti e ognuno ha pari opportunità di giocare. Mirante è ancora fuori ma Sarr e Da Costa stanno bene, invece Floccari da un pò di giorni si sta allenando e sta migliorando ma la sua condizione non è ancora ottimale, ma è a disposizione. Destro ha un fastidio che lamenta da un pò di tempo e bisogna venirne a capo. Valuteremo insieme se se la sente ci sarà.
La mia esperienza a Napoli? Non è un rimpianto ma uno step professionale della mia carriera. Mi è servita a crescere come esperienza, non voglio dimenticarla ma tenere impressa nella mente. Sono ancora legato alla città”.