Serie A

Diritti TV, Tatxo Benet (MediaPro): “La nostra Serie A su tutte le piattaforme digitali”

Diritti TV

Taxto Benet, uno dei soci fondatori del gruppo MediaPro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Corriere della Sera in merito alla questione relativa ai diritti Tv del campionato per i prossimi anni. Queste le sue parole:

Ritoccherete al rialzo la prima offerta?
«È oggetto di valutazione. Non lo escludiamo. D’altronde la serie A è ancora uno dei più importanti campionati al mondo. Ha grande tradizione, grandi giocatori, grandi investimenti. Ma crediamo che negli ultimi anni il prodotto poteva essere valorizzato meglio di quanto si è effettivamente fatto».

Come?
«Noi offriamo alla Lega un canale esclusivo e dedicato. Per essere distribuito su tutte le piattaforme a uguali condizioni. Digitale terrestre, satellite, internet. Un prodotto chiavi in mano. In più, oltre all’offerta base vogliamo garantire una percentuale sugli ascolti e quindi sui ricavi da concordare con la Lega. Siamo sicuri che possa essere una soluzione perfetta per tutti».

Avete chiesto però di allungare la scadenza. Non solo tre anni, in realtà sareste interessati almeno a sei.
«Per la Lega e per l’Italia si tratta di un modello nuovo. Che noi già adottiamo in Spagna con successo e con soddisfazione da parte di tutti i grandi club, compresi Real Madrid e Barcellona. Servono importanti investimenti e per renderlo remunerativo è necessaria la massima durata possibile per lo sfruttamento dei diritti».

Perché dovreste far meglio di emittenti con una competenza consolidata come Mediaset Premium e Sky?
«Perché il prodotto serie A va modernizzato. Migliorato. Reso accessibile al maggior numero possibile di tifosi. Anche quelli che ora non sono abbonati alle pay-tv e invece sono più attivi da smartphone, da tablet e da pc con la formula dello streaming. La Liga spagnola in pochi anni ha raddoppiato i suoi ricavi. Nello stesso periodo in Italia non si è verificata la stessa tendenza. Anzi riteniamo che gli utili siano persino diminuiti. Siamo qui per invertire questo trend».

Eppure i costi di struttura sono ingenti. Sarà necessario distribuire il segnale ai broadcaster che hanno una considerevole base di abbonati e competono ora con voi sull’assegnazione dei diritti.
«Nessuna preclusione. Siamo un’azienda con un’esperienza consolidata. Proponiamo un canale che la Lega può monitorare costantemente. Verificando la qualità del servizio e suggerendoci anche il modo di migliorarlo giorno dopo giorno. L’obiettivo è avere più abbonati possibili. Intercettandoli su qualunque dispositivo».

Fonte Corriere della Sera

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