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Diego Costa: un centravanti vecchio stile nell’era moderna

Accostato al Napoli e all’Inter, l’ex attaccante della Nazionale Spagnola cerca riscatto dopo gli ultimi anni non al massimo delle aspettative.

Dalle stelle alle stalle, seppur dorate del Chelsea ma professionalmente pur sempre stalle. Può sintetizzarsi così l’attuale situazione della carriera di Diego Costa, attaccante vecchio stampo che si sta offrendo a molte squadre europee per rivalutarsi e tornare agli splendori dell’Atletico Madrid.

28 anni da compiere ad ottobre, Diego da Silvas Costa non ha iniziato nel migliore dei modi la sua carriera, tante le sue uscite caratteriali poco “serie” fino a guadagnarsi la fama di “el talento sin cabeza” dopo una maxi-squalifica in Europa League per una testata ad un avversario. I primi calci nel suo Brasile e poi la grande occasione a 17 anni, con il Braga prima e l’Atletico Madrid poi che gli offrono un contratto professionistico in Europa.

I colchoneros iniziano a mandarlo in prestito per “svezzarlo”, dallo stesso Braga al Celta Vigo, dall’Albacete al Real Valladolid: buone esperienze con qualche gol, ma nulla di trascendentale. Il ragazzo torna alla base e staziona un anno e mezzo nella rosa dell’Atletico, ma non convince fra poco campo e tantissima panchina, e nel 2011 viene mandato nuovamente in prestito al Rayo Vallecano. Qui in soli 6 mesi esplode definitivamente, 10 gol in 16 gare gli permettono di riguadagnarsi l’Atletico e la maglia da titolare un anno dopo.

Simeone lo ricostruisce e lo trasforma e, dopo un anno all’ombra di Falcao, gli dà le chiavi dell’attacco biancorosso: 36 gol, uno scudetto ed una finale di Champions persa solo ai supplementari. Il calciatore nel frattempo esordisce nella Nazionale Brasiliana, pronto ad essere il centravanti della Selecao nei Mondiali di casa, ma pochi mesi dopo il colpo di scena: ritorna indietro sulla sua decisione e decide di giocare per la nazionale Spagnola, dopo un contenzioso con la Fifa. Il calciatore però sarà bersagliato dai suoi connazionali per il “tradimento” e ai Mondiali giocherà soltanto una gara. Sarà l’inizio del suo periodo no.

Arriva la chiamata del Chelsea, che paga la clausola rescissoria da 42 milioni di euro, ed il brasiliano “spagnolo” nonostante qualche difficoltà chiude al primo anno con 20 gol in Premier ed un altro scudetto. Nonostante questo i tifosi e la stampa non gli perdonano il rendimento pressochè nullo in Champions (zero gol) e la stagione successiva diventa il caprio espiatorio della sfortunata stagione dei londinesi. I 12 gol in campionato vengono quindi visti come un misero bottino dall’ambiente ed il rapporto si incrina definitivamente.

In cerca di riscatto, per tornare ai fasti spagnoli, Diego Costa è un centravanti vecchia maniera che staziona al centro dell’area. Ambidestro, ha un tiro preciso e forte, ed è anche molto abile in acrobazia. Le ultime annate lo hanno visto fermarsi spesso in infermeria, per fastidi anche cronici, e inoltre il calciatore è da ricostruire dal punto di vista mentale, sensibile com’è – nel bene e nel male – alle voci che lo circondano.

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