A Radio CRC è intervenuto Daniele Diana, Football technology manager alla FIFA.
“Credo che la tecnologia abbia apportato un supporto al gioco del calcio. Credo che quello che era l’obiettivo principale è stato raggiunto. La tecnologia non renderà mai il gioco perfetto, ma dà un grande contributo. Prima di ogni torneo cerchiamo di apportare sempre delle migliorie.
In Qatar vedremo il fuorigioco semi-automatico che riesce a dare una grande mano in casi di fuorigioco complicati. Non vediamo l’ora di implementarlo dal vivo in Qatar. Gli arbitri così come i calciatori sono degli atleti e naturalmente aprire il canale della comunicazione significa mettere ancora più pressione su quello che è già un lavoro complesso. Non eravamo abituati a vedere qualcosa che nel Basket già si faceva, è solo questione di abituarsi.
I due ruoli di arbitro e di Var sono abbastanza simili, hanno entrambi l’obiettivo di arrivare ad una chiamata in pochi secondi. C’è l’aspetto fisico che è diverso, ma questo può essere considerato come lo sviluppo della carriera, perché chi meglio di un arbitro di campo può sedersi e prendere la decisione corretta?”.