L’ ex procuratore della commissione affari economici della FIGC, Marco Di Lello, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della trasmissione ‘Ne Parliamo il Lunedì’ in onda su Canale 8.
“Juventus? Era una sentenza che mi aspettavo e mi sembra una sentenza ineccepibile che non fa una piega. Ci sono elementi che non c’erano nel processo precedente e che hanno fatto in modo che si arrivasse a questa sentenza.
Caso Osimhen? La sentenza è definitiva quindi il caso è chiuso. Si può riaprire perché la Procura di Napoli ha riaperto il procedimento su richiesta di quella francese ma mi sento di escludere, in assenza di determinati elementi probatori, con un alto grado di certezza una riapertura del caso anche dal punto di vista sportivo. Qualora dovessero esserci nuovi elementi probatori allora potrebbe essere riaperto ma credo che i tifosi del Napoli possano star tranquilli.
La quotazione della Juve in borsa è stata rilevante per aprire un procedimento penale dato che l’aggiotaggio è un’accusa molto grave. La giustizia sportiva non credo abbia tenuto conto di questo elemento. Se fossi un tifoso della Juventus mi preoccuperei di quello che deve ancora venire perché con gli elementi presenti per la manovra stipendi ed il falso in bilancio potrebbero essere altre sanzioni che possono andare da ammende di decine di milioni fino a punti di penalizzazione. Se venisse provato che queste manovre sono state determinanti per l’iscrizione ai campionati si aprirebbe il comma 2 dell’articolo 31 che prevede sanzioni ben più gravi come la retrocessione.
Ci sono diversi procedimenti penali in corso. Dipende se da questa fase istruttoria delle varie procure usciranno elementi probatori non venuti fuori in tempi precedenti. La Corte d’Appello aveva invitato il Consiglio Federale a rivedere quello che riguarda la plusvalenze.”