L’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine del pareggio ottenuto all’Olimpico contro la Juventus.
“La mentalità della Juventus è stata decisiva, è sempre la stessa, negli anni, come la società. Riescono ad essere sempre compatti anche nelle difficoltà. Tutte le squadre per crescere devono prendere questa mentalità. A volte è un po’ eccessiva, ma è il desiderio di fare tutti le cose insieme ed è voglia di vincere tutti insieme.
Io credo che anche stasera la squadra le cose migliori le ha fatte nell’aggredire, nel giocare e nel cercare di avere anche il predominio del gioco. Non dobbiamo smettere di crescere, questo è mancato a volte quest’anno anche perché abbiamo giocato spesso con tanti giovani alla prima esperienza a certi livelli. Qualcosina si poteva fare di più in questo campionato. Ma anche stasera peccato che siamo rimasti in 10 perché potevamo fare magari un finale di partita diverso, più arrembante. Invece loro hanno potuto addormentare il gioco, non avevano nemmeno il bisogno di fare gol, quindi non avevamo proprio occasioni per ripartire o essere aggressivi.
Abbiamo fatto un passo di crescita in generale in Italia, dove si vedono gare il cui risultato alla fine non è mai sicuro. E’ bellissimo questo, è un cambiamento importante come potrebbe essere quello delle seconde squadre. Dove gli altri sono migliori perché non rubare qualcosina? Per la mentalità, per il modo di approcciare alle partite, ma con la nostra mentalità, con equilibrio, ma lavorando in una determinata maniera.
Per colmare il gap con la Juve si migliora la rosa, nel far crescere la mentalità. Ma sono di un’idea: questa spregiudicatezza, questa voglia di vincere la partita, questa forza che tu dai alla squadra anche se a volte sembri un pochino inferiore, è fondamentale. Ma si deve fare all’interno. Noi dobbiamo farlo a Trigoria. Devi trattare tutti i giocatori come se fossero ugualmente importanti. Insieme alla società: dando regole, mentalità, facendole rispettare. Non pensando che i più bravi si debbano mettere sul podio e gli altri a guardare. Dobbiamo trattare tutti come titolari, come abbiamo fatto anche noi. Abbiamo cercato di proporre questa idea..
Ci si deprime con troppa facilità o ci esaltiamo con due vittorie. Bisogna abbandonare questo comportamento e trattare tutte le partite allo stesso modo. Dobbiamo crescere, stiamo cambiando mentalità, dico ai miei giocatori che a volte guardiamo troppo dietro e invece dobbiamo pensare subito a quello che possiamo ancora fare.
Credo che per me sia stata un’esperienza passando anche attraverso errori, che è fondamentale per capire che tasti toccare. A volte ci sono riuscito e a volte no: ora c’è più convinzione anche nel modo di parlare. Anche nelle interviste bisogna parlare una lingua comune e questo è un passaggio positivo. I fatti ci sono stati, ma bisogna portare avanti questo tipo di idea. Non basta, appena si abbassa la guardia si trascura qualcosa e non si deve fare.
Rinnovo? Devo dire che è l’ultimo dei miei pensieri, troveremo un accordo perché il mio desiderio è continuare. Ma va al di là del contratto, c’è il desiderio di rinnovare. I soldi della Champions che ho fatto fare a Pallotta? Fa parte del gioco, non ne stiamo qui a parlare. Non mi piace parlare di questo in TV. Magari rinforzeremo di più la squadra”.