Paolo Del Genio, direttore di 100x100Napoli e giornalista di Canale 8, controcorrente ai microfoni di Radio Marte.
Mentre in città si susseguono murales e manifesti contro il nuovo corso del Napoli, il nostro direttore Paolo Del Genio interviene sul malcontento generale durante Marte Sport Live.
“Sono d’accordo sulla preoccupazione. Ma per lo scetticismo è troppo presto. Bisogna aspettare la conclusione almeno del mercato e poi dei risultati del campo. Quando perdermmo Cavani, mentre la piazza insorgeva, io dissi che il Napoli poteva fare bene e infatti il primo anno di Benitez è stato ottimo. Così come per l’anno dopo, in un editoriale, dissi che eravamo indeboliti. Ora, considerato che abbiamo avuto problemi sui portieri, in difesa e a centrocampo, se si farà qualcosa in questi ruoli e se non verrà smantellato l’attacco, bisognerà avere il coraggio di dire che il Napoli si è rinforzato. Se invece in attacco ci indeboliremo, il livello complessivo del Napoli, dovrebbe rimanere più o meno la stesso”.
Il Direttore poi prosegue, commentando l’acquisto di Valdifiori: “Io l’avevo definito “scorciatoia”. Anche Sarri sa che Valdifiori non è il miglior regista del mondo. Ma è sicuramente il giocatore che, più di altri, può facilitare e velocizzare il lavoro del nuovo tecnico. L’ex Empoli fa viaggiare velocemente il pallone verso le punte in verticale, come vuole Sarri. E’ questo è il motivo per cui si è andati subito forte sul centrocampista”.
Breve panoramica poi sul disegno tattico del nuovo Napoli: “Anzitutto difesa a quattro e molto alta. Il centrocampo, con Valdifiori, sarà a tre. Hamsik si collocherà probabilmente tra questi tre in mezzo al campo. Qualche volta potremo vederlo anche alle spalle delle due punte. Per l’attacco, non si può essere certi della disposizione dei tre uomini offensivi. Molto dipenderà anche da chi alla fine avrà in organico il Napoli. Callejon, Insigne e Mertens erano abituati a giocare sull’esterno, ma con Sarri difficilmente vedremo le ali. Inoltre, se è vero come è vero, che è stato cercato un profilo come Saponara, allora è lecito attendersi un Sarri orientato al 4-3-1-2, col trequartista che si lancia negli spazi. Col nuovo tecnico, la manovra parte dalla zona centrale, per poi sfogare eventualmente sull’esterno, a differenza di ciò che accadeva con Benitez, dove il gioco si sviluppava sugli esterni per poi convergere verso il centro. Per cui, non è da escludere la cessione di qualche esterno alto”.
Articolo di Fabio Cotone