L’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport.
“Non è questo il momento di parlare di rinnovo, io al Sassuolo sto bene e sarò sempre riconoscente a questo club che ha puntato su di me seppur arrivassi da una retrocessione con il Benevento. Io sono uno molto attento alla riconoscenza. Poi vedremo. A me piace allenare questa squadra che ha ampi margini di miglioramento, si può inoltre sempre migliorare – o anche peggiorare – in ogni mercato, ma noi abbiamo deciso di puntare su giocatori di altissima qualità. Sono ambizioso, ma non ho l’ansia di dover andare via quest’anno o l’anno prossimo. Noi in futuro come l’Atalanta? I nerazzurri a livello calcistico hanno fatto un capolavoro, hanno migliorato squadra e la mentalità e sono passati da una squadra provinciale a una squadra che disputa i quarti di finale di Champions League. Noi potremmo fare lo stesso percorso, abbiamo tutte le possibilità per farlo, anche se non sarà facile. Io mi sento un privilegiato a far parte del Sassuolo, una società dove c’è un grande spessore umano, dove sia io che i giocatori veniamo coinvolti nelle discussioni”.
“Noi come Sassuolo siamo per la ripresa del campionato, ma solo nel rispetto della salute e solo alle giuste condizioni. Serve inoltre avere rispetto per le tante vittime. Non bisogna anteporre gli interessi personali a quella che sarà la continuazione naturale del calcio, che poi sarà a giugno, luglio o agosto non sarà un problema. Così come sicuramente non sarà un problema ridursi lo stipendio, io sono 7-8 anni che alleno e so che i giocatori sono intelligenti e non sarà un problema per loto rinunciare a uno o più mesi”.
“I calciatori li sento al telefono. Chi vive con la famiglia è avvantaggiato, perché moglie e figli fanno stare meglio. Siamo più preoccupati per chi sta vivendo questi giorni da solo, come gli stranieri, anche se sono dei professionisti esemplari e cercano di allenarsi comunque”.
“Boga? Ha margini di miglioramento, gli serve però rimanere qualche altro anno al Sassuolo”.
“Non ero abituato a stare a casa ma è una situazione obbligata. Io sono di Brescia, la situazione è anche fin troppo distante dalla realtà: io vivo vicino l’Ospedale Civile, le ambulanze partono di continuo. Il sacrificio di rimanere a casa passa in secondo piano vista la situazione tragica”.
Guardiola ha cambiato il calcio negli ultimi anni, è stato il più geniale. Anche il Napoli di Sarri ha fatto un grande calcio. Paulo Sousa faceva giocare molto bene la sua Fiorentina all’inizio, Spalletti ha fatto un grande calcio a Roma”.