A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Alfonso De Nicola, ex responsabile dello staff medico del Napoli.
“Impossibile prevedere quando finirà. Però quello che stanno prevedendo gli esperti è che dalla settimana prossima ci sarà un lieve miglioramento. Smetteremo di avere misure così drastiche quando arriveremo a zero contagi. Tenere le squadre in hotel e poi giocare le gare e concludere la stagione? Sarebbe una cosa un po’ complicata. Bisogna aspettare prima che si fermi questa pandemia in tutto il mondo, ormai riguarda tutti, anche gli Stati Uniti. Aspettiamo che si tranquillizzino le cose e poi ci ragioniamo. Per me bisogna evitare di prendere decisioni affrettate e posticipare tutto. Noi dobbiamo conoscere bene questo virus per poi cercare di comportarci di conseguenza.
Ritorno agli allenamenti? Sarà difficile rimettersi in campo e ci saranno anche molti infortuni. Ci vogliono almeno 2 settimane di preparazione dura per ridiventare atleta. Due squadre che giocano contro avranno 11 calciatori ma non atleti nelle perfette condizioni. Ci potrebbero essere infortuni di tipo muscolare o tendineo: non puoi avere la resistenza di 2 mesi fa immediatamente. Ogni volta che stai fermo un mese ti ci vuole un altro mese per ritornare nelle condizioni in cui ti eri fermato. Ora giochi contro chi è nella stessa situazione. Quindi bisognerebbe mettere tutti nelle stesse condizioni di lavoro, non bisogna avere una squadra più allenata di un’altra. Se il Napoli di adesso giocasse contro il Napoli di due mesi fa andrebbe in difficoltà. Però con Gattuso già a febbraio hanno avuto una condizione fisica buona. Gattuso ha un ottimo staff, penso che riusciranno a lavorare bene.
Benevento? La cosa mi prende particolarmente perché vivo in provincia. Il Benevento merita la promozione e sono convinto che se si mettono nelle stesse condizioni atletiche della altre squadre continueranno a vincere. Il problema è capire se il contagio arriva a zero o quasi. Una partita a porte chiuse non piace, se ne può fare una ogni tanto ma non dev’essere la normalità”.