Il Presidente, ieri sull’isola verde, ha voluto parlare del suo Napoli fra sole, mare e relax.
Un De Laurentiis che come sempre non le manda a dire, ieri ad Ischia ha parlato di politica, stadio, mercato, Higuain e non solo.
Di seguito vi riportiamo alcuni stralci delle interviste uscite stamane su alcuni quotidiani.
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – “De Magistris è una persona per bene ma fa troppo il politico in un momento in cui c’è bisogno di managerialità. Lui conosce la macchina e sa come potrebbe funzionare, se avrà l’umiltà di diventare anche manager, la città ne beneficerà. Se invece continuerà solo a fare il politico, lavorando per una sua collocazione a Roma tra cinque anni, allora Napoli subirà un ulteriore rallentamento”.
CORRIERE DELLA SERA – Sulla possibilità di lasciare il Napoli:
“Lascerei il club soltanto ai miei figli, qualora decidessi di lasciare».
Scudetto e Champions:
“Voglio vincere lo scudetto e anche la Champions e lo faremo. Ma non tutti sanno che è grazie alle riserve accumulate che il calcio Napoli non è fallito in una città che ti regala pochissimo, se non l’amore dei tifosi“.
Su Sarri:
“Una scelta ragionata e maturata dopo averlo incontrato. Ricordo ancora quando mi disse: presidente, perderemo le prime sette partite. Io feci una risata e lui sorrise in maniera ammiccante. Lì nacque l’intesa e l’ho difeso sempre. Purtroppo c’è la cattiva abitudine che quando si vince, vincono tutti. Quando si perde poi la colpa è solo mia”.
Su Higuain:
“È un ragazzo giovane ed ha una famiglia che crede in valori sani. Finora non ho ricevuto alcuna offerta del valore della clausola (94 milioni, 375 mila euro. Ndr). Ammesso e non concesso che ci sia una società che offra questi soldi, lui sa perfettamente che se pure altrove guadagnasse un po’ di più, non avrebbe la stessa ribalta. Maradona è entrato nella storia del calcio mondiale grazie a Napoli. Se Higuain ascoltasse le sirene europee dovrebbe mettere in conto che, in certi contesti, se funzioni giochi e se sbagli nessuno ti aspetta. A quel punto le uniche chance sono l’America e la Cina. Ho la sensazione che il Pipita non ci tradirà”.
Su Koulibaly:
“Evidentemente non ha letto bene i suoi contratti. Non mi riferisco a quelli da dipendente, ma alla cessione dei diritti di immagine. Da due giorni ricevo telefonate di aziende con le quali negoziamo per ulteriori attività che avrebbero coinvolto anche Koulibaly. Milioni e milioni di euro di cui dovrà risarcirmi”.
Su Gabbiadini:
“Purtroppo ha avuto un infortunio, è stato fermo due mesi e Sarri non ha avuto la possibilità di utilizzarlo più a lungo. Mi piacerebbe che tra i due, persone perbene, si stabilisse una maggiore sintonia”.
IL MATTINO – Sui procuratori:
“Alcuni sono corretti altri gettano benzina sul fuoco”
Sul mercato:
“Abbiamo concluso con Pozzo, presidente dell’Udinese,
per Zielinski ma lui
preferisce il Liverpool al Napoli. Evidentemente
non è stato mai a Napoli,
non la conosce, o forse è innamorato dei
Beatles. È il giocatore che molla e se non vuole venire, non viene. Noi e l’Udinese possiamo fare tutti gli sforzi possibili per assicurarlo al Napoli. Se fossi in Zielinski verrei di corsa. Lo sbaglio, dico spesso ai miei collaboratori, è non attingere dal Sudamerica: i nordici temono probabilmente il calore di Napoli e non sanno cosa si perdono. Herrera? lo seguiamo e vorremmo averlo con noi. Ci stiamo muovendo non soltanto su di lui. Ma si muovono tutti i club, in particolare quelli inglesi, e con loro, se interessa soltanto il dio denaro, non c’è lotta”.
REPUBBLICA – Torna sul Torneo Cinque Nazioni:
“Un torneo europeo parallelo con le migliori sei inglesi, italiane, spagnole, tedesche, france- si, per un business da 10 miliardi all’anno. Basta col teatrino Uefa, che mette da parte ogni anno un miliardo e 200 milioni di euro in contanti e non ne usa nemmeno per dare ossigeno al movimento. Bisogna investire: invece c’è perfino un fronte anti Olimpiadi. Ritirare la candidatura sarebbe assurdo, clamoroso autogol”.