Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport.
Vi proponiamo alcuni passaggi: “Sarri? Non è vero che non ci prendavamo, io sono sempre stato molto educato con lui, l’ho sempre supportato. Ma a un certo punto se hai un contratto con me per atri due anni e inizi a seminare pubblicamente dei dubbi, dubbi del tipo “non so se rimango”, non so se la società ce la fa a trattenere i migliori”, “nella vita meglio finire quando le storie sono belle”, invii dei chiari messaggi di insofferenza e sfiducia, disattendi i tuoi obblighi contrattuali e mi procuri dei possibili danni.
Non ragioni più come società pensi solo alla tua immagine. Maurizio non mi ha mai risposto. Se mi chiudi la porta in faccia, io educatamente mi trattengo per non disturbare il tuo lavoro, ma fino ad un certo punto, oltre il quale ho il diritto di salvaguardare la società guardandomi attorno. Quando mi disse “Al prossimo rinnovo mi voglio arricchire”. La cosiderai un’offesa a chi vive in un paese che da anni è in recessione. Uno che guadagna 3 milioni di euro lordi a stagione, 4 con i bonus, non può affermare una cosa del genere.
Dicono che non voglio vincere? Io voglio vincere. Sono un dirigente d’azienda e questa azienda per crescer ha bisogno di aumentare il fatturato.
Ancelotti? È la chiave d’accesso per l’internalizzazione del Napoli. Vuole tenere con se l’80% dell’organico. I nostri obiettivi sono: un portiere, un terzino, un centrocampista e un esterno d’attacco. Per il ritiro è stato convocato anche Younes.
Calciomercato? Per Verdi ieri sera Giuntoli ha fatto tutto con Branchini. Ho rifiutato i 45 milioni più 5 di bonus del City per Jorginho, Hamsik se vorrà andare in Cina non lo fermeremo. Dal 10 al 31 luglio Carlo potrà valutare la rosa in ritiro e prenderà delle decisioni, il 4 agosto saremo a Dublino contro il Liverpool e li vedremo il suo primo Napoli”.
Per l’intervista integrale vi riportiamo all’edizione odierna del quotidiano.