Il patron azzurro ha parlato all’uscita da un’assemblea di Lega. Il giorno dopo l’eliminazione in Europa League, Aurelio De Laurentiis era presente a Milano all’assemblea di Lega. E’ stata anche l’occasione per parlare della sfida con il Villareal e del futuro di mister Sarri:
Sull’eliminazione in Europa League.
“Perdere non fa mai piacere a nessuno, ma non abbiamo nulla da rimproverarci. La squadra ha sempre giocato molto bene e ieri sera per una volta in più s’è dimostrato che si può segnare anche senza attaccanti: Hamsik ha trovato un bellissimo gol grazie a una verticalizzazione di Valdifiori. Ora Sarri si trova dei giocatori in esubero che dovrebbero accompagnarlo fino alla fine in maniera molto importante, può scegliere. Non ho nulla da rimproverare alla squadra o a Sarri, abbiamo avuto un possesso palla maggiore, abbiamo fatto gioco. Non mi piace dire che siamo stati sfortunati, nel calcio come nella vita conta quello che si fa, ma il Napoli ha disputato un’ottima partita”.
Sul momento di Higuain.
“Non mi sembra che ieri la squadra abbia risentito degli ultimi risultati, ma non si può sempre immaginare che una squadra dipenda da un singolo giocatore. Ho sempre ascoltato e letto della mancanza di Higuain, ma cosa si può pretendere da lui? Ci può stare e se uno ha un chilo e mezzo in più è come camminare con un mattone. Deve ritrovare la splendente forma fisica di un mese fa, poi i risultati torneranno. Per me, comunque, servono tutti quanti e ritengo tutti all’altezza. Non c’è una squadra A e una squadra B, sono tutti giocatori di livello. Ripeto: non ho nulla da rimproverare alla squadra né all’allenatore”.
Sulle coppe europee.
“Sto contestando le coppe europee da una vita, è ridicolo che noi abbiamo un posto in meno in Champions. Se la UEFA si tiene in banca un miliardo e passa di euro a me alcune cose risultano poco chiare. Il calcio ha bisogno di imprenditori veri, serve riuscire a fare un accordo tra imprese per uscire fuori da questo bisticcio cinquantennale tra UEFA, FIFA e FIGC. Abbiamo avuto qui i vari Matarrese che pensavano solo a occupare la poltrona, ma questa è una associazione di imprese e fin quando la Lega non capirà questo non riuscirà a fare nulla di positivo. Ancora oggi stiamo decidendo come dividere il denaro piuttosto che pensare al triennio 2018-2021. Servirebbe un’indagine della Procura dei diritti esteri perché non capisco per quale motivo in Spagna i diritti siano tre volte più costosi rispetto all’Italia, c’è qualcosa che non funziona e va messa una lente d’ingrandimento”.
Sul rinnovo del contratto di Sarri.
“ Sarri ha un contratto di un anno con me con quattro opzioni per gli anni successivi. Sta unilateralmente a me, entro un determinato mese di ciascun anno solare, poter esercitare l’opzione e confermargli il contratto a compensi predeterminati. Il diritto di opzione va esercitato entro e non oltre il termine X, non mi ricordo se è il 31 marzo, il 30 aprile o il 15 maggio, non ricordo. Può essere che ci sposeremo a vita o, magari, può esserci un incidente di percorso che poterà all’addio, ma ho messo queste clausole da confermare ogni anno per tutelare il club. E’ la stessa cosa che feci con Benitez, un anno con opzione di rinnovo. Già dopo il primo anno lui voleva tornare in Inghilterra, a Liverpool, ma io gli dissi che non avevo il sostituto e che avrei esercitato la clausola. Sarri nel suo contratto, ripeto, ha addirittura quattro opzioni“.
Sul calcio italiano.
“Dobbiamo tutti quanti recuperare il tempo perduto e riportare il calcio italiano più avanti rispetto a dove si trova oggi. Non bisogna perdere tempo per dividersi i soldi, ma trovare più fondi per il futuro. Quando sento parlare di impianti da 60mila posti mi viene da sorridere, io farei degli stadi da 15mila posti super-attrezzati dove cinquemila persone non devono pagare perché meritevoli, mentre le altre diecimila devono super-pagare come se fosse un grande evento. Il grande evento, però, deve esserci veramente”.
Sull’elezione del Presidente FIFA.
“Non è un argomento che mi interessa molto. Noi possiamo concedere i giocatori alle Nazionali, ma i tempi andrebbero concordati con i club. Inoltre, andrebbe stabilita l’età anagrafica di chi deve andare. Dobbiamo usare lo spettro dell’internazionalità per promuovere i calciatori più giovani”.