Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’intervista a Sky Sport. Tanti i temi toccati tra cui il futuro della società e di alcuni possibili obiettivi di mercato. Queste le parole del Presidente: “Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. In Serie B eravamo l’unica squadra ad avere i bilanci in ordine riuscendo ad andare subito in A e abbiamo continuato con il fair-play finanziario. Per quanto riguarda i vivai, sento molte persone lamentarsi, dicendo che non si investe quanto dovuto. Però bisogna ricordare che questa società era fallita e in 10 anni ha fatto passi da gigante arrivando per cinque anni di fila in Europa portando in prima squadra giocatori importanti come Insigne”.
Soddisfatto della convocazione di Insigne?
“Certo che si, non ho mai avuto dubbi. Credo che Prandelli abbia pensato di puntare sui ragazzi del Pescara di Zeman unendo però quella solidità difensiva che gli è propria e che manca al boemo. Abbiamo una squadra giovane con Insigne da un lato, Candreva dall’altro e Verratti al centro dietro una prima punta come Balotelli. Poi magari giocheranno gli altri più collaudati, ma c’è un calcio giovane che mi piace in rampa di lancio”.
Hamsik ogni anno sembra andare via. Quest’anno cosa farà?
“Hamsik è il nostro capitano, lo cederei solo se me lo chiedesse lui. Non ci sono mai state queste avvisaglie, il discorso è finito ancora prima di iniziare. Marek al centro del progetto Benitez No, è al centro del progetto Napoli!”.
Mascherano, arriva oppure no?
“Se guardiamo la sua età poi tanto un affare non è, è più un investimento a morire. Poi non dipende solo da noi ma anche dal Barcellona e da cosa vorrà fare: se lo devono far marcire in panchina è meglio che ce lo cedano in prestito per rilanciarsi esaltato dall’ambiente di Napoli magari per poi tornare al Barcellona”.
Questione Gonalons. Trattativa ancora aperta?
“Ho parlato tante di quelle volte con Aulas a gennaio che ora non ho più voglia di farlo, non voglio nemmeno più parlare di calcio con lui. Se vuole vendere Gonalons lo farà alle nostre condizioni, altrimenti il giocatore resti pure a casa sua. Anche perché il suo agente è socio di Aulas e fa gli interessi del club”.
Sandro è il nuovo nome del mercato azzurro.
“Mi viene da ridere, perché si sono fatti tanti, troppi nomi. Addirittura Il Mattino ci ha fatto negoziare e comprare 14 giocatori. Ovviamente non è uno sbaglio citarli tutti ma alla fine si crea solo confusione perché poi sono nomi che nemmeno seguiamo realmente. Però mi diverto nel leggerli. La grande squadra la si fa anche agendo con interesse ma senza svenarsi. Abbiamo bisogno di un centrocampista e di una seconda punta avendo già preso un centrale difensivo. Poi bisogna vedere quali saranno le uscite perché se ci saranno cessioni importanti, arriveranno giocatori importanti”.
Ha sempre intenzione di investire su una squadra estera?
“Il sogno è sempre quello, ma devo capire quanto mi assorbirà il cinema negli Stati Uniti. Reja sarà il primo che contatterò se deciderò di puntare su una squadra estera”.
Che idea ha del calcio?
“C’è bisogno di cambiare questo mondo a livello nazionale ed europeo per cambiare quelle regole che ci hanno portato verso lidi non proficui per nessuno. Non mi piace che l’Italia valga un punto come uno staterello piccolo qualunque, dovrebbe pensare di più. L’Europa League non serve a nessuno e crea solo problemi nel corso del campionato. Puntiamo a una Serie A a 16 squadre per avere maggiore qualità e meno partite anche per fare meglio in Europa”.