Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport.
Ecco quanto evidenziato da 100x100napoli: “Idea Ancelotti? Erano anni che avevamo contatti telefonici, ogni tanto lui si informava di nostri giocatori ed con lui dei suoi. Mi aveva colpito il suo equilibrio ma anche la sua educazione, perché quando intuiva che non c’erano margini per una trattativa non insisteva. Sono fiero di aver individuato un uomo del suo livello non solo professionale.
Io credevo, tre anni fa, di aver trovato un allenatore che sarebbe rimasto per un lungo periodo qua, avrei potuto trattenerlo, perché aveva altri due anni di contratto. Ma ad un certo punto è diventata una questione di denaro.
L’altro giorno Carlo era ad Ischia mi ha chiamato entusiasta: “Aurelio qui potrei restare altri sei anni”. Con lui si vive un rapporto umano, discutendo amabilmente degli interessi reciproci. E se parlo di calcio, non si offende: prima del Liverpool la mattina lo chiamai. Ho espresso pareri. E lui con garbo, autorevolezza e autorità mi ha detto: presidè stia tranquillo che la vinciamo. L’ho preso in parola e all’87º mi sono chiesto vuoi vedere che succede? È successo, non potete capire la mia reazione.
Insigne? Non mi ha stupito. È un prodotto del Napoli e di Napoli una città complicata. Un altro posto suo avrebbe potuto dire ma chi me lo fa fare?Invece ha dimostrato di essere uomo e di ragionare con la testa. Per me è uno di famiglia.
Rinnovo Zielinski? Quella di Piotr è una partitura ancora tutta da scrivere e da immaginare. Il vero Zielinski non è stato ancora visto appieno e codificato del tutto e questa altalena forse genera in lui un’insicurezza a cui saprà ovviare.
Settembre 2014 è stato il momento magico di questa epoca: aver rilevato il Napoli dal fallimento, averlo portato dove siamo, con l’ammirazione Internazionale e un futuro che ci aspetta. Vincere? In Europa e in Italia”.