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De Giovanni: “Partita sospesa e sconfitta a tavolino in caso di cori razzisti e offensivi. Napoli merita rispetto”

Maurizio De Giovanni, noto scrittore, ha parlato nel corso del convegno “Calcio e diritto: il rispetto delle regole nell’era del VAR”, all’Università Suor Orsola Benincasa.

 

 

“Sono stato chiamato per la mia “malattia”, il tifo. Napoli è l’unica grande città d’Europa con un’unica squadra di calcio, una anormalità. La verità è che non ne ha bisogno, essendo una città identitaria, una sorta di “gemella” della propria squadra. Quando città e squadra rinascono, quest’ultima compete per i massimi livelli, una sorta di rivincita sociale. Ho difficoltà a definire il calcio “un gioco”: innanzitutto per gli interessi in ballo. La Juventus ha un monte ingaggi che equivale al triplo di quello del Napoli. Il problema del calcio italiano non credo sia Mazzoleni, bensì gli investimenti senza controllo, la mancanza di una competitività reale. Lo stato di diritto deve esserlo a tutti i livelli: il calcio fa sognare i bambini, nessuno deve permettersi di sporcare i sogni dei bambini, su cui dobbiamo vegliare. Vedendo dei bambini saltare ai cori contro i Napoletani, io credo ci sia da essere preoccupati. Se si lascia un difensore in diffida per 10 giornate, qualche dubbio viene, ma questo è un lato che ci fa del male. Un lato che invece ci fa bene è la pretesa, in caso di cori offensivi e razzisti, della sospensione della partita, con conseguente sconfitta a tavolino per la squadra di casa. Il popolo napoletano merita rispetto, così come la sua squadra”.

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