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Dall’inviata Italia Mele: Dnipro vs Napoli, non solo una semifinale di Europa League

Cupa è l'atmosfera a Kiev nonostante il sole che fa capolino tra i nuvoloni grigi ed il sorriso gentile e timido di un popolo abituato a soffrire.

Il peso della storia si sente, ed è un peso che intralcia il cammino, i volti muti dei martiri della rivoluzione sono lì a ricordarti quello che vorresti dimenticare mentre dall'altra parte del paese c'è ancora chi combatte un'altra guerra e sono gli stessi giovani che domani affolleranno gli spalti dello Stadio Olimpico o che giocheranno questa partita di pallone, solo un po' più sfortunati.
In verità l'Ucraina è un paese sfortunato, c'è sempre stato qualcuno che ha voluto dominarla e ridurla in uno stato di semi schiavitù un po' come è accaduto anche a noi.
In questo ci somigliamo, ma la differenza è che qui c'è stata una rivoluzione e l'odore del sangue ancora riempie l'aria.
Questa rivoluzione, ed anche la guerra che si sta combattendo contro il Gigante Russo, ha ricompattato un popolo che insegue sogni di grandezza ed ha voglia di mostrare al mondo la sua abilità, fosse anche nel gioco del calcio.
La gloria può passare anche per un campo di erba rasata e profumata, per questo tra il Dnipro ed il Napoli non si giocherà soltanto una partita di pallone ma molto di più.
Un popolo intero sente la chiamata ed ha intenzione di rispondere- Presente!- trascinando i suoi ragazzi, per questo gli azzurri dovranno lanciare davvero il cuore oltre l'ostacolo. Il Napoli dovrà avere nelle orecchie i cori del San Paolo e la voce di Pino Daniele, nella mente la ferrea determinazione di chi è ad un passo dall'impresa e nel cuore la passione di milioni persone che l'aspettano da ventisei anni.



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