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Dal “Ci può stare” di Benitez al “Mi girano un pochino” di Sarri

Il bel gioco praticato dal Napoli di Sarri sembra aver messo un’eternità di tempo tra la squadra del tecnico toscano e quella allenata da Rafa Benitez. Invece sono passati appena 15 mesi, lasso di tempo reso ancora meno lungo dalla questione arbitrale.

“Ci può stare” ha detto Benitez ai media dopo un gol-vittoria segnato in fuorigioco dalla Juventus, nella sfida scudetto con il Napoli nella stagione 2014-2015. “Mi girano un pochino” ha detto Sarri dopo i torti arbitrali subìti dal suo Napoli nelle trasferte di Pescara e Genova.  Errori arbitrali fatti in buona fede per carità, anche se in tanti si chiedono come mai certi  errori in buona fede non vengono mai commessi a danno di certe squadre, se non a classifica già consolidata. Difficile dare una risposta, forse solo fatalità.

Fatalità che in questa stagione potrebbe aver privato il Napoli di quattro possibili punti in sole cinque giornate di campionato. Il Napoli oggi  comanderebbe la classifica a punteggio pieno con un incoraggiante +3 sulla Juventus seconda.

Sarri ha lanciato l’allarme. L’aria intorno al “suo” Napoli non ha un buon odore calcistico. Lo ha fatto  con le parole di chi crede con convinzione che quest’anno la sua squadra ha le carte in regola per realizzare qualcosa di veramente importante. Ai microfoni della Rai ha dichiarato che il Napoli non è costretto a vincere lo scudetto, perché è la squadra al quinto posto in Italia per monte stipendi. Ma chi intende difendere un semplice quinto posto si esporrebbe mai come ha fatto il tecnico toscano? Probabilmente no.

A Sarri, uomo di calcio in tuta e non in giacca e cravatta, lamentarsi degli arbitri non piace. Preferirebbe lo facesse qualcun altro per lui, come è successo ad Allegri con Marotta in quelle rarissime volte che la Juventus ha chiesto di essere tutelata. Queste cose Sarri le ha dette in diretta TV, cadendo in un vortice mediatico che sarebbe stato meglio evitare. Come si dice i panni sporchi si lavano in famiglia.

Il comunicato di De Laurentiis  da una parte non ha dato la giusta forza alle parole di Sarri, mentre dall’altra sembrerebbe nascondere un seguito in altre sedi, dove le parole contano di più.  Dopo le fughe in motorino, lo “sciopero” di Pechino e la “buonanotte” a Platini, possibile mai che lo scaltro De Laurentiis si lasci “soffiare” con tanta serenità la possibilità di entrare nella storia del Napoli?

La cronaca dei fatti da ragione a Sarri. La storia del Napoli sulle lamentele arbitrali che arrecano più danno che giovamento, da ragione a De Laurentiis. Entrambi hanno lo stesso obiettivo che per scaramanzia nessuno vuol nominare. Sarebbe strano se così non fosse.

Tutela. Questo deve chiedere tutta Napoli. Tutela per l’ottimo lavoro che stanno facendo Sarri, Giuntoli e tutta la squadra. Tutela per l’investimento di mercato che ha superato i 100 milioni di euro. Tutela per una tifoseria e per una città che ha sempre regalato tanta passione e tante emozioni al calcio.

Per ottenere tutte queste tutele è fondamentale serrare i ranghi in un’ambiente che oggi, malgrado un formidabile secondo posto, vede ogni componente separata l’una dall’altra dalla stessa distanza che c’è tra Napoli e la Cina.

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