Contro il Milan l’ennesima rimonta di un Napoli che non ha perso il “vizio”, anche sotto la gestione Ancelotti.
La soffertissima vittoria per 3-2 contro il Milan entrerà di diritto nell’olimpo di quelle partite impossibili da dimenticare per i tifosi azzurri. Recuperare e ribaltare uno svantaggio di due reti non è cosa da tutti i giorni; allo stesso tempo gli azzurri ci avevano già abituato, da più di un anno a questa parte, a rimonte incredibili che non possono in alcun modo essere ridotte al caso. Nello scorso campionato gli uomini di Sarri furono in grado di recuperare 28 punti da situazioni di svantaggio (9 vittorie e un pareggio), dimostrando grande personalità oltre che tecnica. A questi possono essere aggiunte le due vittorie nelle prime due del campionato corrente. Certo, gli approcci sono diversi: Sarri ribaltava le partite con la costanza di un gioco dal ritmo costante, che spesso raccoglieva i suoi frutti con lo scorrere dei minuti; Carletto a sua volta ha capovolto questi primi due match sparigliando le carte in tavola e puntando maggiormente sulle qualità dei singoli. Ma mentre noi ci affanniamo a scorgere le differenze tra i due tecnici che si sono avvicendati sulla panchina azzurra, il dato che risalta più di ogni altro è la mentalità da grande raggiunta dalla squadra. Un allenatore di caratura internazionale come Ancelotti non potrà che aiutare ad accrescerla ancora.