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Da Insigne a Mertens: il Napoli alla ricerca della leadership

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Il concetto di leader è sempre stato affrontato in maniera molto diretta da Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, che ne ha fatto uno dei cardini del suo credo calcistico.

 

Dopo aver affrontato questo argomento in uno dei suoi libri, “Il leader calmo” appunto, l’allenatore azzurro è tornato a parlarne in altre occasioni, come ad esempio, l’incontro con i tifosi avvenuto al centro congressi di Folgarida, durante il ritiro estivo in Val di Sole.

Secondo Ancelotti, quella del capitano è una figura importante, ma non è necessario (né tantomeno sufficiente) indossare la fascia per diventare un leader della squadra. Basti pensare che, nel corso degli anni, oltre al capitano Marek Hamsik, il Napoli ha avuto in rosa figure estremamente carismatiche come Pepe Reina e Raul Albiol, divenuti due veri e propri totem all’interno dello spogliatoio.

Con l’addio dei due spagnoli e dello slovacco, toccherà ad altri prendere in mano le redini del gruppo, per trascinarlo verso traguardi sempre più importanti e prestigiosi. Uno di questi è sicuramente Lorenzo Insigne, che ha ereditato la fascia di capitano proprio da Hamsik.

Lo scugnizzo di Frattamaggiore è stato invitato, pubblicamente, sia da Ancelotti che dal patron Aurelio De Laurentiis, ad avere atteggiamenti più maturi, a testimonianza della grande voglia di renderlo il vero e proprio simbolo di questa squadra, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale.

Ma è il caso anche di Dries Mertens, da sempre uno dei più amati dai tifosi ma anche dai suoi stessi compagni, all’interno dello spogliatoio. Il belga, nelle ultime uscite, ha parlato da vero leader, tracciando la strada da intraprendere e percorrere per arrivare al successo.

Come non citare, poi, Allan, che con la sua “garra”, oltre che con le sue grandi prestazioni, si è guadagnato un posto in Nazionale, con cui ha vinto la Copa America.

Nonostante sia appena arrivato, anche Kostas Manolas potrebbe avere un ruolo chiave nella guida del gruppo. Il greco, infatti, ha sempre dimostrato grinta e carattere, oltre ad aver maturato grossa esperienza, sia durante il suo quinquennio con la maglia della Roma, sia con la sua Nazionale.

Infine, impossibile non tenere conto anche di Faouzi Ghoulam e Kalidou Koulibaly: mai banali nelle dichiarazioni, sono entrambi due pilastri del reparto difensivo. Il senegalese si è definitivamente imposto come uno dei più forti interpreti nel suo ruolo, l’algerino è, invece, al lavoro per tornare ai livelli pre-infortunio, in cui rappresentava un’importantissima risorsa anche in fase d’attacco.

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