Il Napoli è pronto ad avviare una nuova era. Gli azzurri sono rimasti relativamente scottati dal biennio di Gennaro Gattuso: in bacheca è arrivata una Coppa Italia, ma la qualificazione in Champions League è sempre sfumata e nell’ultima stagione la beffa è arrivata proprio nei minuti finali del campionato.
Insomma, era necessario un riscatto, voltare pagina per cambiare tutto. Luciano Spalletti è sicuramente l’uomo giusto in tal senso: alla guida di Roma e Inter, infatti, il mister di Certaldo non ha mai deluso. Il Napoli non ambisce a vincere lo scudetto, anche se il quadro delle scommesse sulla Serie A inserisce i partenopei tra i candidati al titolo. L’obiettivo è quello di ritrovare una posizione salda nell’Europa che più conta. Non ci saranno scusanti per eventuali fallimenti.
Dal punto di vista tattico, gli azzurri sposeranno la linea della continuità. Spalletti adotterà infatti lo stesso modulo di Gattuso: il 4-2-3-1. Si tratta di un sistema di gioco che il tecnico conosce a menadito. Come se non bastasse Spalletti potrà impiegare a Napoli alcune sue vecchie conoscenze in più reparti.
In difesa ci sono Manolas e Mario Rui, allenati alla Roma, mentre in avanti salgono le quotazioni di Politano, ex Inter. L’esterno italiano potrebbe pertanto scavalcare Hirving Lozano nelle gerarchie. Il messicano è rinato nella stagione scorsa, dopo diversi mesi di ambientamento. La principale differenza rispetto al Napoli di Gattuso potrebbe essere proprio questa, a meno che Insigne non incontri troppe difficoltà nel rinnovare il proprio contratto. In caso di partenza del capitano, l’assetto offensivo del Napoli si trasformerebbe radicalmente.
Senza Bakayoko, che era stato voluto fortemente da Gattuso, aumenteranno le responsabilità per Fabian Ruiz. Osimhen, invece, è chiamato alla consacrazione definitiva: qualche infortunio di troppo ha prodotto in alcuni addetti ai lavori dei giudizi affrettati, ma il centravanti ha tutte le carte in regola per segnare goal a grappoli.
Spalletti crede molto nelle punte centrali e le riveste sempre di un ruolo determinante. Con le folate di Di Lorenzo, confermato sulla destra, e le incursioni di Zielinski, ormai padrone del centrocampo, il nuovo Napoli potrebbe sembrare per certi versi molto simile al precedente, ma l’approccio alla partita sarà indubbiamente diverso.
Il mercato è ancora aperto e il club partenopeo dovrebbe compiere qualche altra mossa prima dell’inizio del campionato. Di base, la rosa degli azzurri è già tra le migliori del campionato, ma forse pecca in quantità. I ricambi non sono tantissimi e comunque non appaiono all’altezza dei titolari.
Gattuso ha pagato questo deficit sulla propria pelle, ma con Spalletti la musica potrebbe cambiare. Il suo gioco sarà più offensivo e di conseguenza maggiormente dispendioso. Far rifiatare i pezzi grossi sarà necessario di tanto in tanto.
Il Napoli di Spalletti dovrà essere abile nella costruzione dal basso ed essere in grado di arrivare in porta con pochi passaggi, giocando molto in verticale. I tifosi sperano in un grande spettacolo, simile a quello che ha entusiasmato tutti ai tempi di Sarri.
Spalletti ha un carattere particolare: rispetto a Gattuso è indubbiamente molto più scontroso e nel corso della sua carriera ha manifestato più di una volta una certa testardaggine. L’auspicio dei supporter napoletani è che i vezzi del mister portino comunque a qualcosa di buono.