Da Barcellona a Cagliari il Napoli ha fatto come il gambero: è andato indietro.
Al Maradona in Champions,
Il Napoli ha mostrato trame di gioco e una dinamicità apprezzabili evidenziati dagli ingressi di Traorè è Lindstrom.
Di fronte avevi una squadra di altissimo profilo ed è plausibile che ci fossero momenti di sofferenza.
A Cagliari, contro un avversario in piena crisi, il Napoli ha vissuto un primo tempo surreale.
Vittima dell’aggressività di una squadra che non aveva altre strategia che non mordere le caviglie e aggredire alla morte.
La difficoltà nella costruzione è stata clamorosa.
Passaggi orizzontali e all’indietro, si guardava molto più a Meret che a Scuffet.
Si è fatta tanta uscita dal basso ma così non serve a niente.
Il suo scopo è creare superiorità ma se non è accompagnata da dinamismo e movimento senza palla diventa inutile.
Questi movimenti devono essere allenati e sia con Garcia che con Mazzarri non è stato fatto.
Calzona ha avuto troppo poco tempo a disposizione, nel tempo miglioreranno.
La questione mentale sarà un problema ma l’esercizio dei movimenti e l’applicazione dei principi di gioco è fondamentale.
È un aspetto concreto sul quale si può incidere concretamente e questo è più rassicurante di una terapia psicologica molto più aleatoria.