A Radio CRC è intervenuto Riccardo Cucchi, ex giornalista RAI.
“I Mondiali? Di partite ne ho viste tante, ho visto 7 Mondiali. Sono stati momenti belli da vivere. È il sogno di ogni radiocronista poter gridare almeno una volta di essere campioni del mondo. Dopo il rigore di Grosso che ci regalò la vittoria non riuscivo ad addormentarmi. La carica di adrenalina era la stessa di quella dei calciatori. La prima partita ai Mondiali è stata al San Paolo dove l’Italia perse all’esordio.
La Corea del Sud? La furbizia dovrebbe essere quella di chiamarli tutti Kim. La Nazionale italiana? Mancini ha fatto bene da commissario tecnico considerando la crisi del nostro calcio. Abbiamo avuto grandi campioni come Totti, Baggio e Del Piero, ma diciamo che nell’ultimo periodo le ultime generazioni di calciatori italiani non sono parse all’altezza di chi li ha preceduti. Mancini ha dovuto cercare anche fuori dall’Italia i giovani che potevano garantire una prospettiva di futuro. L’Italia è stata anche sfortunata. Sono anche convinto che se la Nazionale fosse stata capace di qualificarsi, avrebbe avuto la possibilità di ben figurare perché non sarebbe stata inferiore a molte delle squadre che abbiamo visto all’opera.
Napoli? Non vorrei pronunciare la parola scudetto anche se me lo auguro fortemente perché ha delle qualità e ha una rosa importante che sta facendo rendere al massimo. È sotto gli occhi di tutti. I giocatori sotto la guida di Spalletti sono cresciuti notevolmente. Questa è una squadra che può arrivare prima fino in fondo. Una preferenza tra Francia e Argentina. Scelta difficile perché le apprezzo entrambe, ma la Francia ha più qualità. L’Argentina ha Messi e Alvarez. Prima che si cominci a giocare io credo che la Francia abbia qualche chance in più e ha dimostrato anche contro il Marocco di avere un’ottima difesa. Sulla carta direi Francia, ma sono convinto che come tutte le finali sarà combattuta e nessuno parta da vincitore.
Se l’Argentina può fermare Mbappé? Credo che l’Argentina abbia un potenziale enorme anche se non lo ha espresso del tutto in questo Mondiale. La Nazionale argentina ha un’ampia scelta sempre e di solito non riesce ad essere squadra, ma quest’anno sembra diversa la situazione con la squadra consapevole dei propri mezzi ed un Messi che non si è mai visto così. Manca dai tempi di Maradona un titolo Mondiale e vincere ricollegherebbe questa squadra a quella di Diego. Nessun paragone tra Messi e Maradona, perché Maradona rimane Maradona”.