Andrè Cruz, ex difensore del Napoli ed poi del Milan è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha espresso il suo parere soprattutto sull’ultimo acquisto effettuato dal Napoli, Henrique, quello che andrà a rinforzare la fase difensiva della squadra di Benitez. Queste le sue dichiarazioni:
Sta seguendo il Napoli attuale? Cosa ne pensa?
«Sì, lo seguo e devo dire che è stato avviato davvero un progetto interessante con calciatori di livello internazionale. E’ tutto diverso dai miei tempi. Ora il club ha disponibilità economica, è ben strutturato, coltiva grandi ambizioni. Una sola cosa non è cambiata: il pubblico. I tifosi napoletani sono fenomenali. Da nessuna altra parte ho visto tanto amore per la propria squadra»
Cosa pensa di Henrique, il difensore prelevato dal Palmeiras?
«Lo conosco e lo apprezzo. Uno dei difensori brasiliani, esclusi un paio di big, che mi è piaciuto di più negli ultimi anni. Henrique è alto, rapido, con buona tecnica e tanta personalità. Viene avanti palla al piede con eleganza e sicurezza. Per me il Napoli ha preso un ottimo giocatore»
Eppure nel Barcellona non aveva sfondato…
«Non è mai facile mettersi in evidenza in un club così importante. Specie se si arriva giovanissimo dal Brasile. Poi è andato in Germania, quindi al Racing Santander. Diciamo che è finito in confusione ma una volta tornato al Palmeiras ha dimostrato tutto il suo valore»
Ha pagato, quindi, lo scotto dell’arrivo precoce in Europa?
«Proprio così. A diciannove anni si trovò catapultato nel Barcellona. Venne pagato circa dieci milioni di euro. Per lui successe tutto così in fretta e non ebbe il tempo per dimostrare».
Secondo lei Henrique potrà dare un contributo importante al Napoli? Non era meglio, forse, puntare a Dedè del Cruzeiro?
«Sono due giocatori diversi. Dedè è uno che viene avanti con eleganza ma non è così valido in fase difensiva. Bravissimo sul piano tecnico ma non altrettanto su quello tattico. Henrique, invece, abbina la qualità ad una buona dose di interdizione. Gli gioveranno le precedenti esperienza in Germania ed in Spagna. E quest’anno è stato il trascinatore del Palmeiras, un vero leader in campo. Per come sta giocando oggi il Napoli, mi sembra l’ideale. Sa districarsi anche a centrocampo»
Come mai un giovane come Uvini non è riuscito ad imporsi nel Napoli? Lo conosce?
«Sì, lo conosco ed è anche valido sul piano fisico e tecnico. Giocavo insieme con il padre. Ma con i giovani il discorso è lungo. Bisognerebbe dargli il tempo ed assisterli nella maniera dovuta altrimenti si perdono. Gli farebbe bene tornare in Brasile così come ha fatto Henrique»
Rafael, invece, tra i pali si è imposto subito
«Ma era bravo già nel Santos. Lo conosco perché ho in procura un portiere che era alle spalle di Rafael, Andrea Ferlini. Stiamo completando la documentazione per fargli avere il doppio passaporto e magari proporlo ad un club europeo»
Ha per caso in procura qualche ragazzo interessante?
«Sì, più di uno. Felipe Matheus, ad esempio, che gioca nell’Atletico Paranaense ma è giovanissimo»
Come lo era Jorginho quando è arrivato a Verona?
«Non lo conosco, ne ho sentito solo parlare»
Le piacerebbe lavorare per il Napoli scovando talenti brasiliani?
«Mi piacerebbe tantissimo. Napoli ed il Napoli sono rimasti nel mio cuore».