A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Serse Cosmi, allenatore. Queste le sue dichiarazioni.
“Continuare in Serie A? Immediatamente no, penso sia impossibile. Il mio desiderio è quello di renderlo possibile. Non dipende però dal pensiero e dalla volontà degli allenatori. Com’è giusto che sia aspetterò che qualcuno possa scegliere la mia persona. Io mi son lasciato benissimo con il Crotone, non mi avevano promesso niente quindi non ha disatteso nulla. Hanno deciso di cambiare completamente e di mettere un allenatore più giovane, oltre a una squadra rivoluzionata. Ho avuto affetto dalla società e da Crotone. Messias e Simy? Valorizzati, soprattutto il secondo. Aveva fatto benino e non bene, nelle ultime gare è stato devastante. Aggiungerei anche Ounas. Ounas e Luperto nel Napoli di Spalletti? Luperto è un ragazzo eccezionale, grande professionista. Ha sofferto un pochino i problemi di tutta la difesa ma può rientrare tranquillamente. Su Ounas sono straconvinto, dopo aver allenato gente come Miccoli, Iaquinta, Di Natale, Cuadrado e Muriel, che non abbia niente da invidiare a questo tipo di giocatori. O meglio, deve trovare quel qualcosa che sicuramente gli è mancato, cioè il carattere. Ha un carattere che va gestito, va capito. In grandi società come il Napoli è normale che certe situazioni possano non essere tollerate, magari a Crotone erano invece più accettate, ma per qualità tecniche e fisiche può stare in qualsiasi squadra del nostro campionato. Salta secco il primo uomo con estrema facilità. Può giocare sottopunta (credo sia il suo ruolo migliore) ma anche esterno. Con lui mi sono trovato bene anche se mi ha fatto diventare matto in alcune situazioni. Se devo perdere tempo lo perdo con quelli bravi. Quando vedi il talento devi far tutto perché possa funzionare. Se allenassi in Serie A lo porterei sempre con me. Anche in Nazionale lui gioca bene, ha fatto gol nell’ultima partita. Questo è un giocatore vero. A Napoli non si è confermato per problemi che mi hanno raccontato ma ai quali do un peso relativo, perché spesso quello che si racconta fa parte di altre vicende. Un professionista deve comportarsi da professionista”.