Serse Cosmi ha partecipato al “Festival del Calcio” che si è tenuto a Firenze.
Cosmi è stato intervistato da TMW Radio ed ha parlato della Nazionale e del Napoli.
Queste le sue dichiarazioni: “Non è sempre vero che dopo una sconfitta bisogna lavorare di più. In momenti negativi serve migliorare il lavoro, non lavorare di più, dando più spazio all’aspetto mentale piuttosto che a quello di campo. Vince chi lavora meglio, non chi lavora tanto.
Italia? Fino a due partite fa aveva gli stessi punti della Spagna. Dopo aver perso con le Furie Rosse, cosa che ci stava benissimo, improvvisamente si è capito che siamo distanti dalla Spagna. Da lì è subentrata la tragedia della Nazionale, ma era chiaro il dislivello tra Italia e Spagna. Gli azzurri andranno al Mondiale, però è importante uscire dall’impasse post-Spagna, che ha creato problemi psicologici, e recuperare alcuni calciatori importanti. I valori dell’Italia non sono certo quelli espressi ieri, quando sembravamo al livello della Macedonia.
Serie A? A me piace l’atteggiamento del Napoli, la maniera in cui lotta e si diverte. Gli azzurri rappresentano un esempio. Lo erano già prima, ma adesso hanno colmato anche le loro lacune.
Perugia? Mi emoziona vederlo tra le prime, così come mi emoziona il Foggia. Ha una maniera di partecipare alla partita che mi piace.
VAR? Fa avvicinare alla verità, è un vantaggio. Con la VAR sarei stato sempre da metà classifica in su quando allenavo il Perugia (ride, ndr). Un po’ però toglie al calcio, va aggiustata secondo me.
Chiesa? Ieri ha giocato con l’Italia Verdi, un ragazzo che sta facendo buone cose. E’ un po’ più grande di Chiesa. Ieri sembrava fuori dal contesto, ma non perché non ha le qualità. Per mettere dentro dei giovani, come Verdi e come Chiesa, bisogna avere il giusto contesto. Chiesa non può risolvere i problemi della Nazionale italiana. Se qualcuno non lo rovina, può diventare un ottimo giocatore. Sarei felice se raggiungesse i livelli del padre.
Roma? Non era facile modellare la squadra per Di Francesco. Il tecnico ha risposto a chi dice che la gavetta non serve. Di Francesco e Sarri a Napoli sono la più grande testimonianza, in Italia gli allenatori bravi ci sono”.