Il centravanti argentino è entrato nei cuori dei napoletani. Contro il Frosinone i tifosi da lui si aspettano i gol che valgono la meritata Champions League.
“Francamente me ne infischio”, Rhett Butler sussurra una frase alle orecchie dei tifosi del Napoli. Una speranza che le varie ed eventuali faraoniche sirene di mercato, volino Via Col Vento grazie ad una presa di posizione del più grande attaccante della Serie A.
A Gonzalo Higuain mancano due gol per eguagliare il record di Nordhal ed entrare di diritto nella storia del campionato italiano. Nel cuore di tutti i tifosi napoletani è già entrato da tempo, tra flash mob, striscioni e cori incessanti, sono solo piccole dimostrazioni, la punta di un iceberg bollente che lega insieme il campione argentino ed il popolo di fede azzurra.
“Il suo talento è grande quasi quanto la sua umiltà” disse Ramon Calderon, allora presidente del Real Madrid, quando presentò un Gonzalo diciannovenne alla stampa madrilena. Questa sua caratteristica lo rende così speciale, che gli ha permesso di creare questa empatia con il tessuto di una città che pulsa passione, quella di cui si nutre, con cui si carica settimana dopo settimana, andando a cantare assieme ai tifosi sotto la curva, per una dedica unica ed inequivocabile: “Un giorno all’improvviso…”.
Quella, certo, e la “garra”, la rabbia, quella che mette in campo ogni partita, quella di chi cerca riscatto dopo le lacrime per un rigore sbagliato, quella che ti fa saltare i nervi quando ti accorgi che un sogno sta svanendo, quella di cui si fa carico proveniente da un popolo in cerca di riscatto e che Higuain conosce, ha capito e guida in prima linea come un vero condottiero.
Dopo Maradona, Gonzalo, un altro argentino che entra nel cuore di Napoli e che lascia entrare Napoli nel suo, che lotta per le speranze e i sogni di una città intera, al suono incessante di un grido che risuona, mai come ora, potente: “Higuain! Higuain! Higuain!”.
Scritto da DAVIDE GUZZARDI
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