Il protocollo messo a punto dal Prof. Zeppilli e dalla commissione dei medici sportivi, uno per ogni categoria compreso il calcio femminile, si articola in dieci punti.
Ecco cosa prevedono.
- Sanificazione dei centri sportivi per eliminare germi, batteri, funghi e virus.
- Partenza scaglionata: prima la Serie A, poi la Serie B quindi la Serie C.
- Gruppo squadra che ogni società deve individuare tra calciatori, staff medico e tecnico e altri collaboratori.
- Test da effettuare dalle 72 alle 96 ore prima del via agli allenamenti: test molecolare e sierologico, anamnesi, visita clinica per valutare eventuali sintomi e la temperatura corporea, esami strumentali e del sangue.
- Ritiro da iniziare quando il gruppo squadra sarà completamente negativizzato, sul modello estivo nei centri sportivi con tutti i confort. Chi non li ha deve trovare strutture adeguate per garantire l’isolamento del gruppo squadra.
- Distanziamento di 2 metri nei primi sette giorni di allenamento individuale.
- Normalità che dovrebbe scattare dall’ottavo giorno di ritiro con sedute a pieno regime.
- In caso di calciatore positivo si procede all’isolamento e alla cura del’individuo senza fermare tutto.
- Contributo: per ogni test acquistato i club ne pagheranno un altro per i cittadini.
- Nuovo protocollo per far ripartire il campionato da sottoporre al governo dopo il quindicesimo giorno di allenamento. Da verificare con l’andamento della cosiddetta fase 2 e che potrebbe prevedere partite a porte chiuse, eventuali zone ad alto rischio e un maxi-ritiro della durata di un mese e tre settimane.