A Radio CRC è intervenuto Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce.
“600 partite sono un record. Siamo arrivati in Serie A dopo 5 anni. 10 anni di Lega Pro. Non ci siamo fatti mancare niente.
Un mio erede come direttore sportivo? Nelle nuove leve non posso ancora intravedere tanto. La mia strada è nota: sono partito da sotto il marciapiede e arrivato in Champions League. Magari non avrà fatto le categorie dilettantistiche come le ho fatte io, ma Giuntoli ha fatto un percorso simile, penso che lui abbia un po’ le mie caratteristiche. Presi Vlahovic alla Fiorentina per 1.5 milioni.
Hjulmand? Lo pagai 170 mila euro. A volte non conta quanto paghi il calciatore, ma quanto percepisce. A volte anche prendendo un calciatore a parametro zero può avere un costo elevato per l’ingaggio. Poi quando prendi un giocatore a prezzo basso e con l’ingaggio basso, capisci che potresti aver fatto l’affare. Diciamo che quando ti trovi in certi club dove devi fare il meglio di quello che puoi, devi dare sfogo alle idee.
Il Napoli interessato a Hjulmand? Questa domanda va fatta a Cristiano Giuntoli. Quello che posso dire è che il ragazzo è attenzionato da tanti grandi club perché sta dimostrando in campo di meritarsi le attenzioni che sta avendo e credo anche quella del Napoli perché Giuntoli è molto attento e non credo sarà passato inosservato. La funzione del direttore sportivo non è soltanto la campagna acquisti e cessioni, ma deve tracciare un programma nel breve, medio e lungo termine, deve anche osservare. Io per quanto mi riguarda ho sempre svolto questo ruolo tenendo conto di quanto ho detto sia in prima squadra che a livello giovanile. Sono stati dieci anni in un club in Lega Pro, poi nella Fiorentina e al Lecce dove ho avuto la possibilità di poter fare quello che compete ad un direttore sportivo.
Cosa mi aspetto alla ripresa del campionato? Abbiamo 8 punti di vantaggio sulla zona salvezza come quelli che ha il Napoli sulla seconda. Ma se faccio una domanda a tutti il Napoli non è tranquillo come non lo siamo noi, soprattutto in una stagione dove si è stati fermi per la prima volta da novembre a gennaio. Non si sa quello che succederà a livello fisico, atletico o mentale. 8 punti non mi fanno stare tranquillo, come a tutti. Ricomincia un campionato dopo essere stati fermi per due mesi. Non si sa come si riprenderà a livello fisico e mentale”.
Comments
comments