Daniele Arcella, partecipante al corso organizzato da 100x100Napoli.it, ha analizzato la mancata convocazione di Jorginho in Nazionale da parte di Ventura, nonostante i numeri siano a favore del centrocapista azzurro.
Incombe la pausa per le Nazionali e Ventura continua a non convocare Jorginho per il quale parlano i numeri mentre la federazione brasiliana tenta un primo approccio. Chi lavora nel mondo del calcio sa bene quanto sia importante il centrocampo.
È proprio in questa zona nevralgica di campo, che spesso si decidono le sorti di una partita e principalmente gli equilibri tattici di una squadra. Nel calcio moderno, poi, è opinione comune avere in squadra centrocampisti con doppia caratteristica, ossia: recuperatori di palloni e propositori di gioco. Negli ultimi due anni, oramai, nel campionato italiano vi è un giocatore che, di mestiere fa il centrocampista e più precisamente del Napoli, che si chiama Jorge Luiz Frello Filho, meglio conosciuto come Jorginho. L’allora ds azzurro Bigon lo prelevò dal Verona, colpito soprattutto dalle sue capacità di metodista, quando in una sola partita risultò essere il giocatore della Serie A ad aver toccato il maggior numero di palloni (218).
Oggi, il ragazzo italo-brasiliano, è inserito in un contesto tattico perfetto, costruito ad arte da Maurizio Sarri, che lo ha portato a diventare un perno centrale del centrocampo azzurro nonché un leader, un punto di riferimento per i compagni. Sempre stando ai numeri, Jorginho, è ormai diventato un maratoneta (in una squadra di maratoneti come il Napoli), sfiorando picchi di 12 km percorsi in campo per partita. Roba da far rabbrividire anche il più freddo dei tecnici ma non mister Ventura, che nella sua nazionale proprio non lo vede. Jorginho avverte la fiducia dell’allenatore Sarri e dei suoi compagni di club, ha raggiunto un grado di maturità importante all’età di 25 anni. La partenza di Pirlo poi ha effettivamente lasciato un vuoto in quella parte di campo, nel quale di metodisti dai “piedi buoni”, in Italia, davvero ve n’è penuria.
Il perché il ct della Nazionale non lo tenga in seria considerazione (dopo averlo convocato e fatto giocare in una amichevole contro la Spagna) resta un mistero o almeno lo è per molti osservatori ed addetti ai lavori. Il ragazzo ci tiene particolarmente, lui si sente più italiano che brasiliano, ed i suoi sentimenti nei confronti del “Bel Paese”, all’interno del contesto calcistico, traspaiono anche quando, rispondendo ad una precisa domanda sulla Nazionale, lui risponde con una leggera dose di veleno: “Preferirei non affrontare l’argomento, non voglio commentarlo. Quando ti rendi conto di certe cose, allora è meglio concentrarsi sul lavoro e lasciar perdere. Non condivido le scelte di Ventura, a volte non lo capisco”. Frecciatina elegante al ct Ventura che intanto continua a non convocare Jorginho preferendogli calciatori bravi ma non straordinari come Parolo e Gagliardini.
Nel centrocampo azzurro (della Nazionale) mancano Verratti e Marchisio alle prese con seri infortuni ed inoltre, nel 4-2-4, il tecnico ligure preferisce un centrocampo prettamente muscolare: “Jorginho? Lo ritengo uno dei migliori interpreti del suo ruolo da metodista ma per come stiamo giocando ora non c’è ruolo per lui” – ha commentato Ventura in una intervista – “se un domani avessimo la necessità di giocare col metodista verrà sicuramente preso in considerazione”. Così conclude il ct della Nazionale, facendo presagire una apertura verso il calciatore del Napoli che, spera in una chiamata per i prossimi mondiali in Russia, mentre in Brasile ci si interroga sulla utilità di Jorginho nella nazionale verde-oro.
D’altra parte, proprio il procuratore del centrocampista del Napoli, Joao Santos, è già intervenuto sull’argomento esprimendo con nettezza la sua opinione personale: “Se Ventura nel suo schema non ha bisogno di un metodista allora è giusto che non lo convochi, ma mi auguro che possa cambiare metodo di gioco e convocarlo. Da brasiliano mi auguro che possa arrivare una chiamata dalla Nazionale verdeoro, in tal caso poi sarà il ragazzo a decidere”. Intanto non ci resta che sperare nella qualificazione della Nazionale ai prossimi mondiali e magari con Jorginho esultare per una Coppa dopo aver festeggiato con la sua squadra di club, il Napoli, il titolo più importante. In fondo sognare non costa nulla, no?
A cura di Daniele Arcella