Daniele Arcella, partecipante al corso organizzato da 100x100Napoli, ha analizzato la vittoria della nazionale italiana contro i diavoli rossi.
L’Italia di Antonio Conte battezza il nuovo stadio di Lione affondando il Belgio per due reti a zero balzando in testa alla classifica del Girone E. A segno Giaccherini dopo 32 minuti di gioco, abile nello sfruttare un lungo lancio di Bonucci dalle retrovie e battere Courtrois dopo uno stop elegante. Il raddoppio, in pieno recupero, ad opera di Pellè che conclude con un potente destro un classico contropiede ad opera di uno strepitoso Candreva. C’era tanto scetticismo attorno alla Nazionale soprattutto a seguito delle convocazioni del C.T. Conte che ha puntato su Motta preferendolo al napoletano Jorginho e lasciando a casa Pavoletti in luogo di Zaza rovesciando quello che era il criterio iniziale di selezione, che avrebbe dovuto tenere conto delle effettive presenze in campo dei calciatori. Lo scetticismo per il momento è messo al bando dopo la prova di ieri sera contro i Diavoli Rossi, che sulla carta avrebbero dovuto mettere non solo alle corde gli azzurri ma esprimere un livello di gioco molto superiore a quello mostrato. Il loro atteggiamento spocchioso invece ha dato vigore a quello di squadra dell’Italia che è apparsa concentrata al punto giusto ma soprattutto determinata, dimostrando, possiamo dirlo, che probabilmente il vecchio gioco all’italiana paga, nonostante il tasso tecnico sia di gran lungainferiore. Lo stesso Conte è apparso carico e soddisfatto subito dopo la partita: “Ho prima dei grandi uomini e poi dei grandi giocatori” ha dichiarato, “siamo un gruppo vero, solo così possiamo andare avanti”. Già, perché c’è solo il tempo di esultare e gioire, qualche ora però, perché fa parte del contismo voltare pagina subito e concentrarsi sulla prossima partita, quella contro la Svezia di Ibrahimovic, di Venerdì 17 che avrà qualche strano significato solo per la cabala ma non per il C.T. Conte, il cui obiettivo è stupire come ha spesso dichiarato. Stupire ancora,certamente, perché durante i scorsi mondiali in Brasile dopo la prima vittoria ci fu il collasso. Lezione imparata, stavolta si punta a qualcosa di importante, perché le altre “big” almeno per il momento non sembrano così imbattibili ed il girone sembra tutt’altro che uno spauracchio. La possibilità di arrivare primi c’è eccome ma in silenzio, col duro lavoro perché questa nazionale può attrarre molto di più: a buoni intenditori…
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